BALVANO – “Rischiamo di chiudere tutti”: questo il grido d’allarme lanciato ieri dalla casa comunale di Balvano, dove il sindaco, Costantino di Carlo, ha voluto incontrare gli imprenditori delle aree industriali e delle cave locali. L’incontro si è reso necessario per le ultime notizie, non proprio positive, che riguardano l’ormai “famoso” raccordo autostradale “Sicignano-Potenza”, nel particolare nel tratto che da Buccino porta allo svincolo di Vietri e poi a quello di Balvano-Vietri, e viceversa. Le limitazioni ai mezzi pesanti sul raccordo stanno creando problemi, di non poco conto, agli imprenditori della zona, sia quelli delle aree industriali di Balvano e delle cave locali, ma anche di tutta l’area del Marmo-Platano-Melandro. Un tratto viario ormai maledetto da oltre cinque anni, dalla primavera del 2008, quando venne decisa la chiusura dell’intera carreggiata in direzione Potenza, per problemi sul viadotto “Pietrastretta”. Una carreggiata chiusa da cinque anni, in un tratto (in contrada Tusciano di Vietri) addirittura demolita, e non ancora ricostruita.
Da anni i lavori continuano, ma sembrano non dover finire mai questi lavori. Ieri, il sindaco Di Carlo, ha reso noto che quasi certamente il tratto della Sicignano-Potenza, tra gli svincoli di Vietri-San Vito e Balvano-Vietri, dovrà restare chiuso (per i mezzi pesanti) per non poco tempo. Anzi, per un bel pò. La notizia è uscita fuori dopo un incontro a cui a partecipato a Potenza anche Di Carlo, e dove era presente anche il Prefetto. Si parla addirittura di 3-5 anni di chiusura del raccordo per i mezzi pesanti. Nei giorni scorsi il sindaco Di Carlo, cartina alla mano, ha spiegato al prefetto Nunziante i disagi delle comunità e delle aziende presenti sul territorio. Nel dichiararsi vicino agli imprenditori, e ad essere il primo a sostenerli, ha anche ascoltato le loro parole: “Siamo quasi vicini alla morte”, hanno detto alcuni imprenditori riferendosi al particolare momento delle aziende. Le limitazioni sul raccordo portano ai mezzi diretti nella zona a fare una cinquantina di chilometri in più. “Pronti ad azioni responsabili e di forza –hanno dichiarato gli imprenditori ieri mattina- vogliamo risposte urgenti e concrete”. Per ora sembra esclusa una protesta particolare. Ieri mattina si è deciso di scrivere con urgenza al Prefetto, chiedendone un incontro. Poi si vedrà il da farsi. Fatto sta che il raccordo sta creando problemi di non poco conto, ad un area che ospita mille operai e centinaia di mezzi pesanti per il trasporto. All’incontro di ieri mattina con il sindaco erano presenti una quindicina di imprenditori in rappresentanza dell’area. Ne seguirà, quasi certamente, un altro incontro la prossima settimana, con il Prefetto. Gli imprenditori, mai come questa volta, sono decisi a scendere in campo. Anzi, in strada.
Claudio Buono
Dal “Quotidiano della Basilicata” del 05/10/2013