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Brutta avventura per azienda Vietrese in Toscana: sequestro e accuse inesistenti

VIETRI DI POTENZA – C’è chi ruba davvero e, spesso, non viene beccato. Poi c’è chi lavora seriamente e con professionalità, e viene accusato di furto, con tanto di sequestro del materiale. E’ una storia incredibile quella che vi raccontiamo, e riguarda un giovane imprenditore,  Pasquale Buccino, originario di Salvitelle (Sa), ma residente, sposato e trapiantato a Vietri di Potenza con la sua azienda di luminarie. Il signor Pasquale è finito al centro di una vicenda giudiziaria, che gli ha creato un danno enorme, quantificabile in circa sessantamila euro. La sua azienda, “Energia e Luce”, opera nel settore delle luminarie. Lo scorso dieci novembre stava raggiungendo la Toscana, precisamente Arezzo. Proprio qui, in precedenza, aveva sottoscritto un contratto con la Confcommercio di Arezzo: per la sua azienda una grande soddisfazione. A lui il compito di installare le luminarie natalizie in ben quattordici strade principali di Arezzo. Installazione che doveva avvenire entro il 19 novembre.

L’azienda Energia e Luce aveva già pianificato tutto. Una volta partito con i due camion aziendali, il suo “lavoro” si è fermato prima di fare ingresso ad Arezzo, dove una pattuglia della Polizia Stradale ha intimato l’alt ai mezzi. Un controllo normale. Anche, perché, il signor Pasquale Buccino aveva tutto in regola. Ma escono fuori, ingiustificatamente, i primi problemi: gli agenti della stradale decidono di sequestrare i due camion e tutto il materiale, e gli addobbi natalizi, che si trovavano sui mezzi. Per gli agenti “vie era motivo che, probabilmente, il materiale proveniva da una truffa o da un furto”. Incredulo, il signor Pasquale ha assistito al sequestro. A nulla sono valse le sue spiegazioni agli agenti della Stradale. Non si è perso d’animo, non ha perso tempo. Ha fatto ricorso contro la decisione e, dopo ben sedici giorni, lo scorso 26 novembre, ha ottenuto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo il decreto di restituzione del materiale sequestrato. Un decreto che parla chiaro: “Non vi è dubbio sull’appartenenza delle cose sequestrate”. Provengono da acquisti fatti regolarmente dal signor Pasquale, che al ricorso ha allegato fatture e quietanze di pagamento di ogni singolo materiale. Deluso ed amareggiato, ha dichiarato: “E’ incredibile quello che mi è successo. Senza colpe ho subito un sequestro non indifferente. Un danno economico di 60mila euro. Ho dimostrato tutto con fatture e quietanze di pagamento, regolarmente acquistate e pagate. Per questo il sostituto procuratore mi ha dato ragione”. Ma non si perde d’animo: “Mi attiverò, per ottenere un giusto risarcimento danni”. Oltre al danno, la beffa per aver perso un importante lavoro. Già negli anni scorsi l’azienda vietrese aveva illuminato le vetrine Prada a Ponte Vecchio (Firenze), e lo scorso anno proprio alla città di Arezzo ha regalato un lampadario di luminarie di ben otto metri.

Claudio Buono
Dal “Quotidiano della Basilicata”
del 06-12-2013 – Pag. 25

 

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