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Brienza, la storia di Cataldo: “Senza casa e lavoro, dormo in auto e non vedo i miei figli”

Fa davvero riflettere tanto la storia raccontata dalla “Nuova del Sud”, in un articolo scritto dal giornalista Fabrizio di Vito: un uomo di Brienza, giovane padre, “costretto” a dormire in auto o in posti di fortuna. Ecco l’articolo completo

Da quasi tre mesi è costretto a dormire in macchina o, al massimo, a casa di amici che hanno deciso di stargli vicino. Non ha un lavoro e, da qualche settimana, non può nemmeno vedere i suoi figli. Il protagonista della vicenda è Cataldo, un giovane padre di Brienza che ha voluto incontrarci e raccontarci la sua storia. Tutto è cominciato nello A Brienza, Cataldo dorme in autoscorso mese di novembre, quando all’uomo è stata notificata una misura cautelare emessa dal tribunale di Potenza nei suoi confronti con l’accusa di essersi reso protagonista di comportamenti persecutori nei confronti della moglie e del suo nuovo compagno. Su richiesta del pm Anna Gloria Piccininni, il gip Luigi Spina aveva emesso nei confronti di Cataldo il divieto di dimora nei comuni di Potenza e Brienza. A Brienza l’uomo è nato e cresciuto: lì ha tutti i suoi affetti e gran parte degli amici, ma da quasi tre mesi non può far ritorno nel suo paese. Secondo l’accusa l’uomo avrebbe più volte minacciato di morte e pedinato i due. Alla Nuova, invece, Cataldo ha raccontato un’altra verità: “Non ho nessuna intenzione di convincere mia moglie a tornare insieme, anche perchè sono stato il primo a chiedere la separazione giudiziale, voglio solo avere la possibilità di vedere i miei figli”. Cataldo vorrebbe iniziare una nuova vita, ma nella sua situazione tutto diventa più difficile: “Non ho una casa, non ho un lavoro e spesso sono costretto a dormire in macchina, o al massimo a casa di alcuni amici che mi ospitano per qualche giorno”. Per voltare definitivamente pagina, l’uomo aveva provato anche a lasciare l’Italia, ma nemmeno in Svizzera ha trovato un posto di lavoro. Cataldo chiede un aiuto e si rivolge a tutti coloro che, in un modo o nell’altro, possano dargli una mano, soprattutto per trovare una nuova sistemazione, dal momento che la sua famiglia vive a Brienza, dove lui, per il momento non può tornare. (Fonte: Nuova del Sud)

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