“Abbiamo il petrolio, prendiamocelo. Trivellare sembra essere diventata la parola d’ordine del governo italiano. Ecco perché in Basilicata – il più grande giacimento di petrolio dell’Europa continentale – le grandi compagnie petrolifere continuano a “spadroneggiare”. Contro la volontà dei cittadini. Ne parla persino il Wall Street Journal”: titola così il giornale on-line nazionale “TODAY”. E, stando a quando riportato, eventuali sversamenti interesseranno anche l’area del Melandro. Riportiamo qui sotto alcuni passaggi del dettagliato articolo di Today.
PETROLIO IN VAL D’AGRI – Gli appetiti delle grandi compagnie petrolifere, d’altronde, qui sono “saziati” da quasi trent’anni. Basti pensare che grazie alla Lucania, dove l’oro nero venne scoperto nel 1987, l’Italia è al quarto posto fra i paesi europei produttori di petrolio. La Val d’Agri, dove si concentra il bacino più
NUOVI POZZI, NUOVI OLEODOTTI – E proprio dal progetto del governo di raddoppiare la produzione petrolifera nazionale nasce il nuovo piano dell’Eni: un altro pozzo – chiamato “Pergola 1”, nel comune di Marsico Nuovo – e circa 24 chilometri di oleodotti petroliferi nasceranno sul territorio a ridosso di un’area protetta, in prossimità del fiume Agri, a pochi metri dalle case e dai campi coltivati. Un’area, ancora, in cui sono presenti le più importanti “sorgenti perenni” che portano acqua fino in Campania, nonché in prossimità del sito di interesse comunitario “Monti della Maddalena” e sulla faglia sismica “Pergola-Melandro”. E continua: “Eventuali sversamenti di idrocarburi verrebbero trasportati nel fiume Melandro, poi nel fiume Bianco e poi ancora nel fiume Tanagro ed infine nel Sele e alla traversa di Persano inquinando l’area fluviale protetta Sele-Tanagro”
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