“Da più di un anno sono imprigionato e da due mesi sono in una cella di isolamento senza vedere luce e ricevo bastonate e frustate”. E’ la tragica testimonianza di Roberto Berardi, l’imprenditore italiano in carcere in Guinea equatoriale, che è riuscito ad inviare anche delle immagini shock che testimoniano il suo stato. “La pressione è fortissima, spero di riuscire a resistere almeno per potere vedere i miei figli”, ha aggiunto. Nel pomeriggio era intervenuto anche il presidente della Commissione per la tutela dei Diritti umani Luigi Manconi (Pd): “Ho presentato un’interrogazione urgente al ministro degli Esteri a proposito di uno dei tremila nostri connazionali detenuti all’estero, spesso in condizioni disumane, come Roberto Berardi”. “Berardi ha costituito in Guinea Equatoriale una società che si chiama Eloba Costruzioni s.a. di cui egli deteneva il 40% delle quote sociali, mentre il restante 60% era di Teodoro Obiang Nguema Mangue (detto Teodorin), figlio del Presidente della Guinea Equatoriale, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. Berardi è venuto a conoscenza del fatto che Teodoro Obiang Nguema Mangue era indagato negli Stati Uniti per riciclaggio di denaro mediante l’apertura di conti correnti aperti a nome della società Eloba, società a cui