La decisione di chiudere e accorpare dieci sportelli bancari del Gruppo Intesa San Paolo sul territorio lucano, comprese quelle imminenti di Montescaglioso e Avigliano, è una notizia che non può non destare preoccupazioni. E’ un’operazione che può innescare un pericoloso precedente tale da indurre ulteriori tagli in futuro. Tutto questo in contraddizione con la mission di un gruppo che si autodefinisce “Banca-Paese”, attribuendosi un ruolo di responsabilità sociale ed economica che sembra venir meno. Si tratta di un ridimensionamento della rete che porta con sè molti punti interrogativi a partire dai disservizi creati alla clientela e alle popolazioni di diversi centri lucani, già di per sè in condizioni di marginalità territoriale e di isolamento. Da non sottovalutare anche il conseguente ridotto sostegno, soprattutto in termini di credito, ai cittadini e alle imprese lucane in un momento così critico dal punto di vista economico e il timore per la tenuta dei livelli occupazionali nel settore bancario in Basilicata.Da ricordare, infatti,che il Gruppo Intesa San Paolo ha creato nel 2010 oltre 120 posti di lavoro destinati ad under-30 lucani occupati in strutture amministrative del capoluogo, ora peraltro in fase di graduale stabilizzazione, sfruttando un vantaggioso accordo coi sindacati per assunzioni con contratto di apprendistato quadriennale a salario di ingresso ridotto (-20%). Oggi, -aggiunge il consigliere regionale Mario Polese, in foto a destra- in preoccupante controtendenza, sembra invece voler disinvestire nella rete commerciale presente nella nostra regione col marchio Banco di Napoli. C’è quindi da interrogarsi se dietro il gruppo c’era o meno una progettualità, una scelta di radicamento nell’economia dei singoli territori, una capacità di orientamento e sostegno delle attività produttive e dei servizi. La chiusura di sportelli bancari è sì un fenomeno nazionale, ma l’incidenza sul territorio lucano di tali processi assume, anche se solo in percentuale, un impatto sociale ed economico molto rilevante e negativo. Ritengo dunque opportuno e necessario sollecitare un confronto tra la Regione e le strutture di coordinamento aziendale degli istituti di credito presenti sul nostro territorio al fine di contrastare, o almeno limitare, tali processi. (Nota di Mario Polese, consigliere regionale PD)