Sette le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Potenza La Rocca, nei confronti di altrettanti soggetti, fra imprenditori, amministratori locali e funzionari pubblici, per ipotesi di turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente, in relazione a diverse gare di appalto ed affidamenti di lavori, nonché per corruzione ed induzione indebita a dare o promettere utilità. Tra gli arrestati un consigliere comunale di Potenza del centrosinistra. Nell’inchiesta in cui sono indagate altre 13 persone tra le quali imprenditori, amministratori e funzionari pubblici della Provincia di Potenza, dei Comuni di Pietragalla, di Avigliano e di Brenza. Le indagini, coordinate dal pm Basentini della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Potenza, e condotte dalla Squadra Mobile del capoluogo lucano hanno acclarato l’esistenza di un vero “protocollo” rispettato ed osservato da una certa tipologia di imprese lucane, implicante la creazione di veri e propri “cartelli occulti” grazie ai quali venivano concordate tutte le fasi delle gare pubbliche: la riuscita del protocollo risultava di assai probabile realizzazione quando nell’accordo era ricompreso il funzionario pubblico così come emerso in numerosi episodi fatti oggetto dell’indagine. “I funzionari sottoposti ad indagine- secoindo gli inquirenti- si sono rivelati capaci di mercanteggiare i propri poteri anche per beni od utilità di non eccessivo valore economico (il viaggio, il cambio dei pneumatici, piccole somme di danaro/prestazioni professionali di importo non rilevante), capaci di “piegare” il proprio lavoro agli interessi illeciti delle imprese, pur di guadagnare le irrinunciabili, per quanto di scarso rilievo economico, utilità promesse. Il numero di gare “inquinate” e di condotte illecite accertate è risultato per nulla trascurabile”. (Fonte: Basilicata24)