Auchan di Tito, futuro incerto per 43 dipendenti. “Bisogna intervenire subito”

Polo Acquisti Lucania di Tito

Polo Acquisti Lucania di Tito: futuro incerto per 43 dipendenti dell’ipermercato, aperto nel 2011

La UILTuCS-UIL di Basilicata, esprime forte preoccupazione per il futuro dei 43 dipendenti dell’Ipermercato AUCHAN di Tito Scalo che nei giorni scorsi hanno ricevuto la comunicazione di avvio delle procedure di licenziamento collettivo per cessazione di attività. «Una notizia che ci ha lasciato interdetti; infatti, nonostante il periodo storico che stiamo vivendo, la forte recessione e i consumi in continuo calo, la situazione non lasciava presagire una tale evoluzione negativa dei fatti, nonostante non si intravvedesse niente di buono in prospettiva».  Lo dichiara Rocco Della Luna, segretario regionale della UILTuCS-UIL, che ritiene «non più procrastinabile il coinvolgimento della Regione Basilicata  affinché si convochi, urgentemente, un incontro con la Società dove necessiterà giocare a carte scoperte per poter mettere a sintesi le difficoltà attuali e predisporre azioni tese a dare garanzie a tutti partendo dai lavoratori per arrivare alla salvaguardia del futuro stesso dell’attività commerciale». «Noi riteniamo che le situazioni vadano affrontate per tempo e nei tempi giusti, senza farle decantare, aggravare e appesantire, nella consapevolezza che il periodo è quello che conosciamo tutti e pertanto tempestivamente vanno affrontate le situazioni e vanno fatte condividere le difficoltà in maniera chiara e trasparente. È scontato che la crisi dei consumi stia alla base del processo di difficoltà del Gruppo ma la strada intrapresa dalla società va rivista completamente. Perdere il posto di lavoro in questi periodo storico è una vera tragedia per le famiglie e per l’intera società lucana. L’alternativa sta nell’applicare quegli strumenti attivabili, da discutere in regione, che  l’azienda dovrebbe condividere e congiuntamente al Sindacato portare avanti nell’interesse precipuo del personale attualmente in forza alla società». (Fonte: Il Quotidiano della Basilicata)

 

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