Nel giorno in cui la comunità di Balvano era impegnata a ricordare la sciagura ferroviaria del treno 8017 del 3 marzo 1944, una notizia in piena mattinata ha scosso e messo paura alla comunità. Verso le 10 c’è stata una rapina all’Ufficio Postale del comune del Melandro, situato in via Città Giardino, in pieno centro abitato. Protagonisti della rapina due malviventi, col volto travisato da casco integrale. Questa la dinamica: qualche minuto prima delle dieci due persone sono arrivate a piedi davanti l’Ufficio Postale. I due erano giunti a Balvano a bordo di uno scooter di grossa cilindrata, modello “Vespa”, ben nascosta nella parte sottostante dell’edificio postale. I due, dopo essersi guardati intorno, si sono subito messi all’opera. Entrambi col viso travisato da un casco integrale di colore nero. Il primo è entrato subito all’interno della Posta, che ha un’unica stanza. Mentre a controllare all’esterno ci ha pensato il secondo, che è rimasto sull’ingresso della porta. Con movimenti fulminei e da professionisti, l’uomo all’interno ha minacciato i dipendenti con un taglierino, facendosi consegnare così l’incasso. Diecimila euro in contanti, che il dipendente allo sportello è stato obbligato a consegnare, in un momento di paura e tensione. All’interno dell’Ufficio Postale c’erano diversi balvanesi, molti dei quali intenti a ritirare la pensione. I due sono subito usciti fuori, e si sono allontanati a bordo del loro mezzo, quasi certamente imboccando la strada che da Balvano porta fuori paese e al raccordo autostradale Sicignano-Potenza. Il mezzo sarebbe stato ritrovato in serata a Caggiano (Sa). Una rapina da professionisti, e in maniera “lampo”. Scattato l’allarme, sono giunti sul posto i Carabinieri della locale stazione. Sia all’interno dell’ufficio postale, che su una parete all’esterno, ci sono telecamere di sorveglianza. I due hanno studiato bene il colpo, decidendo di nascondere la Vespa in una zona dove, quasi certamente, non ci sono telecamere. Per fortuna solo tanta paura per chi era all’interno dell’ufficio. A quanto pare sono sfrecciati via sul mezzo che era di colore scuro. Sul caso sono in corso indagini dei Carabinieri del comando Provinciale, coadiuvati dal capitano Raffele Cirillo. Pare sia difficile, in base alle parole pronunciate dai malviventi, capirne la loro provenienza, se italiani o stranieri. (Claudio Buono)
IL SEGRETARIO FIBA-CISL MACCHIA: “SERVONO PROTOCOLLI E SICUREZZA”
Dopo la rapina consumatasi ieri in un ufficio postale di Balvano e a seguito di analoghi episodi che hanno interessato negli ultimi tempi alcune filiali bancarie in Basilicata, non ultimo alla Banca Popolare di Bari di Venosa lo scorso febbraio, il segretario regionale della Fiba Cisl, Gennarino Macchia, torna a sollecitare una maggiore attenzione al tema della sicurezza degli operatori bancari e postali. Macchia parla di “vero e proprio turismo predatorio messo in atto da bande che arrivano dalle regioni limitrofe e che approfittano della bassa soglia di attenzione per realizzare i loro propositi criminali mettendo a repentaglio l’incolumità fisica e psicologica dei malcapitati lavoratori”. Per il segretario del sindacato bancari della Cisl “se non si interviene prontamente la Basilicata da isola felice rischia di diventare terreno di facile preda della criminalità d’importazione. Per questo è necessario tenere alta la guardia e rafforzare le misure preventive di sicurezza”. Per Macchia “la tutela della sicurezza delle persone non può essere più garantita dai comitati per l’ordine e la sicurezza, ma occorrono strumenti nuovi come i protocolli per la prevenzione della criminalità in banca, attraverso il coinvolgimento attivo di gli attori del settore, comprese le organizzazioni sindacali di categoria che registrano la preoccupazione diffusa degli operatori”. (Fonte: Basilicata24.it)