Per evitare casi di Trichinosi nell’uomo, l’Azienda Sanitaria di Potenza raccomanda il consumo di carni e derivati da macellazione di cinghiale e fauna selvatica non controllati, ben cotti. A tale proposito l’ASP ha messo già da anni in campo un monitoraggio delle macellazioni dei suini domestici, e sta approntando un piano di sorveglianza per il controllo della fauna selvatica. Sicurezza si ha invece per le carni derivate da macellazione controllata. La Trichinosi (Trichinella Spiralis) è una zoonosi, ossia una malattia che si trasmette dagli animali all’uomo, causata da vermi cilindrici (nematodi) appartenenti al genere trichinella. Questo parassita, a diffusione mondiale, è presente negli animali selvatici sia carnivori che onnivori, nei suini, cavalli ed altri animali domestici. L’uomo ne viene contagiato attraverso il consumo di carne, infestata dal parassita, cruda o poco cotta. Il quadro clinico varia dalle infezioni asintomatiche a casi particolarmente gravi. La sintomatologia classica è caratterizzata da diarrea, dolori muscolari, debolezza, sudorazione, edemi alle palpebre superiori, fotofobia e febbre. Nel nostro paese tutti i suini e gli equini introdotti nei macelli vengono sottoposti ad esame trichinoscopico in aderenza al Regolamento CE 2075/2005 che definisce le norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di trichine nelle carni. L’esame trichinoscopico viene seguito in laboratori accreditati e le carni eventualmente contaminate da trichine, non essendo idonee al consumo umano, devono essere distrutte e smaltite. In particolare l’Azienda Sanitaria Locale di Potenza ha disposto anche l’ispezione dei suini macellati a domicilio con l’effettuazione dell’esame trichinoscopico, ovviamente un appello deve essere rivolto ai numerosi cacciatori di cinghiali, i quali dovrebbero sottoporre ai servizi veterinari, capillarmente presenti sul territorio, le carni cacciate. La prevenzione della trichinosi si attua osservando le seguenti regole igienico- sanitarie:
- 1. La carne deve essere consumata ben cotta;
- 2. Salatura, essiccamento, affumicamento e cottura nel forno a micronde della carne non assicurano l’uccisione del parassita, quindi è necessario fare attenzione alle carni insaccate e ai prosciutti;
- 3. Il congelamento secondo l’EFSA (autorità europea per la sicurezza alimentare) non assicura l’inattivazione per tutte le specie di trichine. In ogni caso le misure messe in campo dall’azienda sanitaria sia per la macellazione dei suini a domicilio che dei suini e degli equini regolarmente macellati ci consentono di affermare in tutta tranquillità che non esistono problemi di alcun genere.
Bisogna diffidare, ovviamente degli insaccati dei prosciutti e comunque delle carni crude dei suini, degli equini e dei cinghiali che non sono state sottoposte all’esame trichinoscopico da parte dei servizi veterinari pubblici. A tale scopo, questa Azienda sanitaria sta approntando un piano di sorveglianza per il controllo della fauna selvatica, da sottoporre all’attenzione della Regione Basilicata, che prevede le seguenti azioni:
- 1. Il piano dovrebbe essere svolto congiuntamente dall’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale ed i servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali, a seguito di apposita programmazione regionale ;
- 2. Il piano dovrebbe avere durata annuale ed è organizzato in 4 fasi:
• identificazione degli animali selvatici da campionare;
• formazione ed informazione ai cacciatori;
• raccolta ed analisi dei campioni;
• analisi e reporting dei dati analitici.
La messa in campo del piano di monitoraggio fauna selvatica, unitamente alle altre attività già adottate dall’azienda, consentirebbe di superare ogni contagio che potrebbe provenire dalle carni dei suddetti animali.
(dal sito dell’Asp di Potenza)