Inumane violenze e indicibili soprusi quelli subiti da una giovanissima donna di Venosa, poco più che maggiorenne, secondo quanto riferito dai carabinieri di Venosa, che hanno condotto le indagini sulla vicenda. Le indagini hanno inizio nel gennaio 2012 quando gli inquirenti stringono il cerchio intorno ad una giovane donna affetta da problemi di natura psichica ed a coloro che, dai primi sommari accertamenti, sembravano essere i suoi aguzzini. Dalle investigazioni, condotte con estrema delicatezza, emerge, sin da subito, un quadro indiziario particolarmente grave in cui era la stessa madre 51enne della giovane vittima che, in collaborazione con un suo vecchio conoscente, un pregiudicato di 61 anni, costringevano la ragazza a prostituirsi, procacciondole gli uomini, generalmente anziani, con i quali avrebbe dovuto avere rapporti sessuali dietro compenso. Spesso i due aguzzini insieme, accompagnavano la ragazza agli appuntamenti che, talvolta, avvenivano nelle abitazioni dei clienti e talora in macchina, per poi riportarla a casa a prestazione ultimata e spartirsi i soldi pagati per la prestazione. Numerosi, secondo gli accertamenti condotti dagli inquirenti, coloro i quali hanno beneficiato delle prestazioni della giovane che in più occasioni, veniva costretta a compiere e subire atti sessuali anche dal complice della madre dietro minaccia di morte o percosse, qualora si fosse rifiutata. Numerose sono, inoltre, le circostanze accertate dai militari in cui era proprio la madre della vittima ad accompagnarla ed a rimanere in attesa, a breve distanza, che la figlia concludesse le sue prestazioni sessuali. E’ stato grazie alla collaborazione della stessa vittima che gli inquirenti sono riusciti ad acquisire circostanziati elementi tali da permettere al tribunale di Potenza di emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due indagati, per violenza sessuale, sfruttamento, induzione ed agevolazione della prostituzione continuati in concorso, aggravati dall’avere abusato delle condizioni di inferiorità psicofisica della vittima. I due aguzzini, dopo le formalità di rito, sono stati portati nel carcere di Potenza. (Fonte: Basilicata24)