BELLA – Uomini e donne, donne e donne, uomini e uomini: coppie. «Unioni civili», le chiama Michele Celentano, giovane sindaco di Bella che guida una giunta con quattro geometri e un fotoreporter. Il regolamento che istituisce il registro delle unioni civili conta cinque articoli che segnano il primo passo verso una svolta storica: Bella è il primo Comune della Basilicata a garantire pari diritti alle coppie sposate e a quelle che, invece, convivono. «Anche se sono dello stesso sesso», spiega l’assessore Vito Leone, giornalista e reporter con un passato da rivoluzionario dell’ultrasinistra. «Una scelta di civiltà», dice l’assessore. Adottando questo provvedimento, votato in consiglio comunale all’unanimità, Bella si inserisce in un elenco di importanti città italiane (Palermo, Milano, Torino e Napoli) che ritengono di aver abbattuto alcune delle barriere che separano le coppie sposate da quelle che pur vivendo sotto lo stesso tetto hanno scelto di non firmare un contratto. Alcune di queste, pur volendo, non possono: è il caso dei separati o degli omosessuali che, una volta che il registro sarà operativo, potranno invece registrarsi proprio come gli eterosessuali. L’orologio a quattro quadranti e i dieci altari della chiesa madre ricordano a tutti che un tempo a Bella la Chiesa era in posizione dominante. Ma su questa decisione del Comune, per ora, è rimasta in silenzio. Forse è ancora percepito come un provvedimento distante. Per strada in realtà non si incontrano molte coppie di fatto. C’è qualche giovane coppia eterosessuale. Ma le altre categorie al momento non sono rappresentate. L’iscrizione, comunque – spiegano dal Comune – «non è soltanto un traguardo morale»: potrà servire a ottenere dei servizi. Il Comune si impegnerà a non discriminare le coppie di fatto in materia di casa, sanità e servizi sociali, politiche per giovani, formazione, scuola e servizi educativi, trasporti. L’inserimento nell’elenco può essere richiesta da due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, di qualsiasi nazionalità, residenti, coabitanti anagraficamente nel Comune di Bella e iscritti sullo stesso «stato di famiglia». Ma ci sono delle regole: «Gli interessati – si legge nel provvedimento – non devono essere legati tra loro da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela e non devono appartenere ad alcuna altra forma di unione civile, comunque riconosciuta». «Con il registro per le coppie di fatto – sostiene l’assessore Leone – Bella diventa sempre più un Comune d’Europa in materia di tutela dei diritti civili. Sono certo che le prime iscrizioni arriveranno prestissimo». (Fonte: Fabio Amendolara – La Gazzetta del Mezzogiorno)
Maria
Assurdo. Non condivido.