Mercoledì 26 novembre 2014 presso lo Stadio Comunale “Alfredo Mancinelli” di Tito i ragazzi de “Lu Titu” sfideranno la famosa squadra potentina Ast Optì Poba, nell’ambito del campionato “Opes”, organizzazione per l’educazione allo sport. “Seguendo la scia della positività legata a tale iniziativa sportiva -si legge in una nota- alle ore 18.00 la comunità titese, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, accoglierà la squadra con un aperitivo di benvenuto che aprirà l’incontro calcistico. L’evento sarà la giusta occasione per sottolineare l’importanza di arricchirsi nelle nostre reciproche singolarità”. Un club, quello dell’Optì Poba, composto da rifugiati politici che vivono in Lucania, e che è nato anche a seguito delle poco felici dichiarazioni del presidente federale Carlo Tavecchio, quando partorì il nome di Optì Poba, e parlò di “banane”. Una squadra che si rivolge ai cittadini extracomunitari presenti sul territorio italiano, in particolare ai richiedenti lo status di rifugiato politico. “Ci prefiggiamo l’obiettivo di favorire, attraverso il gioco del calcio e con tutti i mezzi possibili, una reale integrazione dei primi nel tessuto sociale italiano, e di conseguenza di realizzare un confronto, che sia sinonimo di crescita, tramite l’interscambio di esperienze tra i cittadini italiani e quelli extracomunitari. Tutto ciò nella ferma convinzione che, l’unica cosa che importa è l’appartenenza al genere umano, e non lo Stato di provenienza,la lingua che si parla o il Dio che si prega. Un’esperienza che va contro chi cavalca il malcontento popolare e individua nel “diverso” o nel “nuovo” i responsabili del difficile momento economico in cui stiamo vivendo”: questo quanto si legge sulla pagina Facebook dell’Optì Poba, a nome del giovane presidente, 27enne, Francesco Giuzio. L’appuntamento quindi è a Tito mercoledì 26 novembre.
@BuonoClaudio