Il mese di novembre e il territorio Lucano, in particolare, il Capoluogo di Regione, Potenza, sono stati palcoscenico di numerose e fluenti Manifestazioni messe in atto da contestazione nei confronti dell’art. 38 del D.L. 133/2014 “Sblocca Italia”. Dai doverosi approfondimenti svolti su mio consiglio in nome di Presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Potenza ed approvati da tutti i Rappresentanti Eletti della medesima provincia, sono emersi i seguenti dati: Il decreto legge n. 133/2014, convertito con modificazioni dalla legge n.164/2014, contiene una serie di misure in materia di infrastrutture, edilizia, ambiente, energia, nonché una serie di misure destinate alle imprese e agli enti territoriali. Nello specifico, l’art. 38 dispone di “attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale” in alcune Regioni Italiane. L’art. in sede comma 6 b), nell’eventualità in cui non giunga a “previa intesa con la regione”, supererà e scavalcherà la sfera di competenza delle regioni in quanto andrà in contrasto con l’art. 117 comma 3 della Costituzione Italiana – “Le regioni […] partecipano alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi comunitari […]”. La Nostra attenzione è rivolta alla Basilicata, e sui danni conseguenti tali decisioni. Rovinare e lentamente distruggere, un territorio come quello Lucano, ricco di eccellenze e per quanto riguarda le Risorse Naturali, e per quanto riguarda i Paesaggi, e per quanto riguarda la Cultura, e per quanto riguarda, soprattutto, i Prodotti Tipici ricavati come frutto delle Nostre Terre, porterebbe a casi come l’Azienda di Produzione del Canestrato di Moliterno, che dopo un iter lungo un decennio ha ottenuto finalmente il Riconoscimento IGP da parte dell’U.E., ed è purtroppo costretta a condividere i propri confini territoriali con uno stabilimento Total. Questo, è solo un esempio; uno dei tanti che si potrebbero aggiungere ad un possibile elenco. La Basilicata, quindi, rischia di essere deturpata di ogni sua Risorsa e “avvelenata” da un’economia che con un solo termine oso descrivere: CRIMINALE. Tale provvedimento, potrebbe, in un futuro, fornire opportunità lavorative e una possibile riorganizzazione delle Royalties? No, è un’utopia, il petrolio di Italia non porterà lavoro, e tanto meno risolverà il problema del bilancio energetico nazionale. Le Royalties di Italia sono basse, e la maggior parte di questo petrolio verrà estratto da ditte straniere, libere di vendere il greggio su mercati internazionali. E’ solo speculazione. Noi Studenti, perciò, preferiamo e decidiamo di difendere la Salute e il Territorio. Dai pozzi e dalle centrali di desolforazione vengono emesse sostanze nocive e dannose all’agricoltura, alle persone e agli animali. Fra questi
“Domani tutti a Potenza, per difendere la terra lucana”: nota della Consulta provinciale degli studenti
Il Presidente della CPS Potenza
GIAMMARCO PASTORE