Una professione quella del barman tra le più richieste (solo per effetto del tasso di ricambio fisiologico nell’ordine del 3-4%, si può valutare un fabbisogno annuo di barman non inferiore alle 15.000 unità); la necessità di intensificare la formazione professionale mirata; un monitoraggio sulle problematiche di bar, pub, esercizi pubblici per cogliere le nuove tendenze dell’utenza; il rilancio della campagna “bere consapevole”. Sono gli ingredienti del cocktail che l’A.I.B.E.S. (Associazione Italiana Barman e Sostenitori) “servirà” in un evento speciale a Potenza previsto a metà dicembre. L’A.I.B.E.S, unica Associazione di Barman legalmente riconosciuta (con D.P.C.M. del 16.01.1998), intende presentare l’attività di corsi e con essa contribuire a riposizionare una professione che specie tra i giovani può rappresentare un soddisfacente futuro occupazionale. Un buon barman – sottolinea Giovanni Patruno, fiduciario Sezione Puglia-Basilicata Aibes – deve essere prima di tutto l’ambasciatore del locale. In grado di preparare un drink in ogni circostanza, ma anche di intrattenere il cliente. Le occasioni di lavoro, per chi ha voglia e spirito d’iniziativa, non mancano in tutt’Italia. Specie nelle festività natalizie e per Capodanno le richieste di personale specializzato sono sempre crescenti. Per svolgere la sua professione, il barman deve ovviamente avere un’approfondita conoscenza del settore bevande, sia come modalità di servizio che come offerta tipologica: cocktail, long drink, preparazioni analcoliche e così via. Egli deve conoscere, insieme alle principali tecniche di miscelazione delle bevande, tutti i liquori nazionali ed esteri, nonché possedere una spiccata creatività. È inoltre richiesta la conoscenza di almeno una lingua straniera. Le ulteriori competenze di base, necessarie per svolgere questa attività, sono di tipo specialistico e riguardano in particolare l’economia e la gestione dei servizi di ristorazione, la tecnologia e l’impiantistica del bar. Il bar e il pub non sono più semplicemente luoghi di consumo, ma punti di incontro per trascorrere un tempo di qualità. E’ il rapporto “Il Bar del futuro”, promosso da Fipe e Confcommercio, a delineare i nuovi consumi, le nuove tecnologie, le nuove competenze e le nuove tendenze. Un sistema che in Basilicata conta, per i bar su 1.314 esercizi, 2,3 ogni mille abitanti, in percentuale più di Puglia, Campania, Piemonte, a confermare l’appeal tra i consumatori lucani. Inoltre, la Fipet, la federazione di categoria degli esercenti pubblici e turistici aderenti alla Confesercenti evidenzia una profonda differenza sul territorio: i due capoluoghi segnalano un incremento di aperture o comunque di passaggi di licenze (con Potenza in testa) rispetto ai centri minori. In controtendenza da noi l’andamento delle consumazioni rispetto alla situazione generale – dal 2010 ad oggi sono diminuiti dell’8,5 per cento i consumi nei bar e del 7,9% nei ristoranti; perdono terreno persino cappuccino e cornetto mattutini (-3,3%): nei bar-pub lucani la tendenza delle consumazioni è considerata invariata nel 58,3% degli esercizi rispetto allo scorso anno; diminuita per il 25% degli esercizi e aumentata per il 16,7%. La Fipet ha monitorato la frequenza degli utenti lucani: l’8,3% tutti i giorni è al bar-pub-snack bar; il 50% 2-3 volte a settimana; il 16,7% una volta a settimana il 16,7% una volta al mese ; l’8,3% non ci va mai. I pubblici esercizi rappresentano sempre più un luogo di incontro e di aggregazione per i giovani tra i 18 ed i 25 anni (46,6%) e per gli ultra sessantenni (38,9%), mentre per gli altri resta soprattutto un luogo in cui consumare. Le modalità di consumo appaiono abbastanza diversificate: prevale il rito della colazione (46,7%) anche se in flessione rispetto al 2010, mentre meno abituale e in leggera flessione è risultato il consumo di aperitivi (13,9%). I consumatori più assidui sono il pubblico di sesso maschile: tra questi infatti il 31,6% ha dichiarato di essere entrato in un bar tutti i giorni e il 25,4% almeno 2-3 volte a settimana. Tra il pubblico femminile, invece, ben il 30,5% ha affermato di non essere entrata in un bar (era il 25,9% nell’indagine del 2010). Per la fascia dei giovani fino a 25 anni il bar rappresenta in assoluto il luogo di riferimento del “gruppo dei pari”, ma rispetto agli anni precedenti questo dato tende ad innalzarsi anche per le altre fasce di età. Da non trascurare quel 23,1% del campione che sceglie in base al target di clientela che frequenta il locale: nella fascia di età tra i 18 e i 25 anni questo fattore di condizionamento raccoglie il 51,7% delle segnalazioni. Infine, gli interventi di prevenzione e un puntuale monitoraggio sull’uso eccessivo e disordinato di superalcolici da parte delle giovani generazioni e contemporaneamente sviluppare e incentivare politiche educative su valore della birra e sulla cultura del buon bere senza esagerazioni. Tra le idee e i progetti il coinvolgimento delle radio che parlano il linguaggio dei ragazzi e possono aiutare nella campagna di informazione “bevi responsabile”. Di qui il decalogo che sarà diffuso nei bar e pub denominato “10 cose da tenere a mente”:
- Bere senza avere il controllo; bere nel momento o nel luogo inappropriati; bere per motivazioni sbagliate, significa bere in maniera non responsabile.
- L’abuso o l’uso scorretto di bevande alcoliche può rappresentare un rischio per te e per gli altri.
- Bere alcol può avere delle conseguenze sul tuo organismo.
- La dose moderata di alcol per un uomo è pari a 2-3 unità alcoliche al giorno e a 1-2 unità alcoliche per una donna.
- Le bevande alcoliche sono per gli adulti. Bambini e adolescenti non devono bere.
- Bere in gravidanza può far male alla salute del tuo bambino. Se aspetti un bambino l’alcol può attendere.
- Se devi guidare, non bere. E, se hai bevuto, fai guidare qualcun altro. Evita un rischio inutile, per te e per gli altri.
- Se fai un lavoro pericoloso o che richiede la massima attenzione, meglio non bere.
- Assumi farmaci? Alcuni non sono compatibili con il consumo di alcol. Consulta il tuo medico prima di bere.
- Bere in maniera moderata e consapevole è un piacere, compatibile con uno stile di vita sano.