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Cia Basilicata: niente boom negli agriturismi, ma andamento positivo per le festività

caminoNiente “boom”, ma neanche crollo. Per le feste di Natale, l’agriturismo “tiene”. Non si ripetono certo gli exploit degli anni passati con il tutto esaurito. Tuttavia, l’andamento è positivo con maggiori prenotazioni per Capodanno secondo una tendenza, in crescita costante, di festeggiare l’anno nuovo in azienda agrituristica piuttosto che nel locale cittadino. E’ quanto riferisce Turismo Verde, Basilicata, l’associazione agrituristica della Cia-Confederazione italiana agricoltori. E’ proprio la necessità di tirare la cinghia che ha permesso agli agriturismi di presentare un’offerta di qualità ottimizzando il prezzo che resta invariato già da qualche anno. La tavola, insieme alla tranquillità della campagna, si conferma dunque la prerogativa alla quale non rinunciare, anche se con oculatezza. “La qualità dei prodotti che imbandiscono le tavole delle nostre aziende – spiega  Giuseppe Modarelli presidente di Turismo Verde-Cia Basilicata – si conferma il vero traino di queste festività. La voglia di condividere il Natale con i propri cari grazie all’ottimo rapporto qualità prezzo proposto dagli agriturismi locali permette di assaporare i gusti della tradizione senza grossi sacrifici economici”. Matilde Iungano , che ha curato i laboratori del gusto lungo la via Herculia, attraverso una serie di lezioni presso la Cia, ripropone alcuni piatti dei “Menù della via Herculia”. “A “nobilitare” la cucina contadina lucana secondo le specifiche tipicità di menù locali delle diverse aziende agrituristiche della regione  – sottolinea Iungano – ci sono la tradizione e la manualità di tante titolari di aziende agrituristiche dove si mangia “sano” e “bene” pur in assenza di stelle o cappelli di cuochi delle più prestigiose guide. Sono piatti che qualsiasi donna può imparare direttamente in agriturismo dove troverà le titolari fortemente motivate dalla passione e disponibili a dare lezioni”. “L’Istat – è il commento di Modarelli – ha documentato lo stato di “buona salute” degli agriturismi italiani e di conseguenza di quelli lucani che registrano un incremento in un anno dell’1,4%. Tipico vuol dire sano e di qualità: questo vale soprattutto per la Basilicata  che custodisce tra le pieghe del paesaggio rurale un patrimonio di sapori e tradizioni unici e inimitabili, ma soprattutto inscindibili dal territorio. Si tratta di alcune decine di prodotti agroalimentari tradizionali, che per volumi ed estensione territoriale non rientrano nei parametri delle Dop e delle Igp, ma che sono autentiche ‘calamite’ per il turismo enogastronomico, un comparto che vale 5 miliardi l’anno. Il Natale 2014 registra una novità, un’ulteriore struttura ricettiva rurale nell’area delle Dolomiti Lucane. Attraverso una nuova cultura costruttiva – spiega Michele Mattia che si occupa del marketing dell’Azienda Il Molino della Contessa a Castelmezzano, condotta dalla moglie Rosanna – vogliamo dare un esempio di bioarchitettura capace di coniugare la tutela dell’ambiente con la necessità di ridurre i consumi energetici, tenuto conto che la cosiddetta “casa intelligente” fa risparmiare sino ad un terzo delle spese per riscaldamento-elettricità, grazie all’energia solare e geotermica.  Una casa rivestita in pietra del posto, con un’arcata centrale in pietra viva, inserita in una macchia boschiva, nei pressi di un torrente e in un’area pic-nic per una vacanza tutta natura e campagna, con quattro alloggi che alcune famiglie pugliesi hanno inaugurato in queste feste. E l’ulteriore testimonianza che nell’area delle Dolomiti Lucane c’è gente tenace che non demorde di fronte comunque alla crisi dei consumi, persino con il progetto, a buon punto, di una piscina a fianco dell’azienda per offrire un’ ulteriore attrazione da aggiungere oltre che alla cucina, agli itinerari alla scoperta del Parco, alle passeggiate, una novità richiesta dagli ospiti amanti delle vacanze in campagna.  E in queste feste “Babbo Natale” si materializza in quest’area già magica e di forte attrazione, definita non a caso “un presepe naturale”. Michele senza indossarne l’abito si prende cura degli ospiti specie intorno al grande camino dell’azienda sino a riprodurre l’atmosfera del Natale a casa propria, la casa di campagna che diventa per gli ospiti pugliesi una seconda casa. 

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