Imu agricola, la contrarietà dell’IdV: “Tassa iniqua ed inaccettabile per i Comuni”

Carmine Ferrone, assessore comune di Bella (IDV)

Carmine Ferrone, assessore comune di Bella (IDV)

“La tenace battaglia degli amministratori locali condivisa dal mondo agricolo, come è accaduto nel Melandro, ha ottenuto un primo effetto positivo. Il provvedimento di sospensiva dell’Imu agricola comporta, al momento, che i contribuenti non sono tenuti al pagamento dell’imposta e il Governo dovrebbe reintegrare i tagli ai Comuni. La sospensiva ha validità sino al 21 gennaio, data nella quale si terrà la Camera di consiglio del Tar del Lazio per la sentenza definitiva”. A sottolinearlo è Carmine Ferrone, assessore al Comune di Bella e componente la segreteria regionale di Italia dei Valori. “Siamo contrari all’Imu per i terreni montani nei Comuni sopra i 600 metri di quota che colpisce il sistema delle piccole imprese. La riteniamo una tassa iniqua, inaccettabile per le amministrazioni comunali ed anche per i cittadini perché insostenibile conomicamente. Una misura – continua Ferrone – peraltro incostituzionale perché lede, per quanto riguarda i Comuni, il principio di annualità del bilancio mentre per quanto riguarda i cittadini è in palese violazione dello Statuto del Contribuente. Noi vogliamo salvaguardare i diritti delle Comunità locali. Il nostro obiettivo è che questo tributo, che penalizza gravemente i terreni agricoli e montani, venga abolito. Per questo non ci accontentiamo. Anche se la sentenza del Tar imu_agricolaLazio fa ben sperare nel ripensamento da parte del governo e del Parlamento su una ulteriore imposizione verso i cittadini, far slittare la data del pagamento non è una soluzione e non serve, perché, di fatto, questo salasso fiscale non è stato eliminato. Il gioco del bastone e la carota non è quello che si aspetta il Paese e l’obiettivo degli amministratori  comunali è, chiaramente, l’abolizione totale dell’IMU agricola che penalizza gravemente i terreni agricoli e montani della nostra Regione. Il decreto interministeriale con il quale si escludono i terreni agricoli al di sotto dei 600 mt dall’esenzione dell’Imu, impugnato dalle ANCI, determina eccezionale e grave pregiudizio.  In secondo luogo, scrive il Tar, “trattandosi di misura compensativa questa interviene quando ormai gli impegni finanziari da parte dei Comuni sono stati assunti con effetti gravi sul pareggio di bilancio tali da ingenerare, in alcuni casi, un procedura finalizzata alla declaratoria di dissesto e, comunque, con pesanti conseguenze sulla erogazione dei servizi alla comunità di riferimento”.

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