BELLA – “Le affermazioni del Presidente della giunta regionale, che evidenziano come le royalties abbiano avuto un ruolo fondamentale per l’ammodernamento infrastrutturale di questa regione e siano state utilizzate per il potenziamento di alcune attività dell’Università della Basilicata, o peggio ancora usate per la spesa corrente di Regione e comuni, offendono, a nostro parere, l’intelligenza e la dignità di ogni singolo cittadino lucano”: si apre con queste dichiarazioni l’intervento del Comitato “No Triv Bella”. L’intervento del comitato cittadini arriva dopo la contestazione di una settimana fa a Picerno. “Ci chiediamo –aggiungono- come fanno ad ammodernarsi dal punto di vista infrastrutturale e a mantenere in vita i vari poli universitari tutte quelle regioni che, sfortunatamente, non godono del privilegio dello royalties?”. “Il Presidente Pittella –aggiungono- parla di risultati positivi rispetto all’ambiente, all’economia e alla salute”. E sono tanti i punti interrogativi che si pone il comitato bellese, nato da qualche settimana. Si chiedono, “se tutto quello che il Presidente dice è vero”, perchè la Basilicata risulta essere una delle regioni più inquinate d’Italia? (Val Basento, Val d’Agri, Tito Scalo, San Nicola e Lago del Pertusillo), perché la Regione è tra le più povere d’Italia, il perché dell’aumento di tumori e malattie rispetto ad altre regioni e comunque rispetto alla media nazionale. E non solo, ci sono tanti perché, e tra i più importanti la motivazione per cui “Pittella, con il governo regionale, non è in grado di arginare l’emorragia di giovani che non riuscendo a pianificare qui il proprio futuro, riempiono una valigia, portando le proprie competenze, le proprie speranze e le proprie vite altrove”. Non può non esserci riferimento all’articolo 38 dello Sblocca Italia, e a tal proposito il Comitato chiede alla giunta regionale come intende muoversi dopo il 31 marzo. “Sono queste le domande che i cittadini si pongono e per le quali pretendono una doverosa risposta”, si legge nel comunicato a firma di No Triv Bella. E poi sui fatti di Picerno: “riguardo all’atteggiamento sbagliato di chi entra in una classe di ragazzini di dodici anni urlando tutta la propria rabbia, come affermato dal Presidente Pittella, vorremmo far notare che ad escogitare e mettere in atto l’idea di approfittare dell’ingenuità dei dodicenni –ci tengono a precisare- non è stata nostra ma del Presidente stesso che sta promuovendo una campagna informativa nelle scuole pubbliche del territorio a parer nostro non esauriente. Come cittadini, auspichiamo che il Presidente non si sottragga a confronti di questo tipo fatti con persone adulte e nelle sedi opportune, così da evitare violenze comunicative”. “I motivi che spingono i cittadini, i movimenti, le comunità intere all’esasperazione –concludono- sono dovuti principalmente a quel vuoto che si è creato tra politica e società civile. Vuoto che impedisce lo sviluppo economico e soprattutto la crescita sociale e culturale della popolazione lucana. Noi cittadini temiamo per il nostro futuro e per questo adotteremo tutti gli strumenti a nostra disposizione affinché la dignità di ogni lucano sia tutelata”. E in conclusione una frase molto significativa: “i Lucani vogliono guadagnarsi il pane con il sudore, a patto che questo pane non sia avvelenato”. L’augurio del Comitato è che il presidente Pittella possa rispondere ai loro quesiti.