“Ad un anno e mezzo dall’approvazione dello schema di Apq (Accordo di Programma Quadro) da parte della Giunta regionale e della conseguente approvazione da parte del consiglio di amministrazione dell’Anas del progetto definitivo di completamento della strada che escluderà l’abitato di Brienza dalla strada statale 95,la “grande incompiuta” Tito-Brienza continua a registrare inspiegabili ed ingiustificati ritardi”. E’ quanto sostiene il consigliere comunale di Brienza e dirigente regionale di Centro Democratico Francesco Pagano ricordando che, non a caso, il programma di lavori del sesto lotto della variante Tito-Brienza, per un importo di oltre 125,7 milioni di euro, è da tempo la prima “grande incompiuta” inserita nell’Anagrafe dei lavori pubblici progettati in Basilicata e mai portati a termine. Nel sottolineare che “è prevista la realizzazione di un collegamento di circa quattro chilometri tra il km 27 della vecchia strada statale 95 di Brienza e fino alla fondovalle dell’Agri”, Pagano rileva che “con il completamento della variante alla strada statale 95 di Brienza si costruisce, da un lato, un by-pass al centro abitato di Brienza senza peraltro rimanere disgiunta dal suo tessuto urbano mantenendo fluide e veloci connessioni; dall’altro si mette a disposizione un rapido collegamento con la strada statale 598 di Fondovalle Agri e con l’Autostrada A3 Salerno Reggio Calabria”. L’esponente di CD sollecita la Giunta Regionale a convocare un tavolo tecnico con l’Anas e il Comune di Brienza per fare il punto degli ostacoli che si frappongono e per imporre all’Anas il rispetto del cronoprogramma dei lavori. Per gli automobilisti lucani i disagi sono insopportabili e per i residenti di Brienza non può prevalere il clima di assuefazione agli stessi disagi quotidiani.