Flessione in vista per il numero dei clienti dei ristoranti nei giorni di Pasqua. È quanto emerge dall’ indagine condotta dal Centro Studi della Fipe-Confcommercio Imprese per l’Italia presso i suoi aderenti. Nel giorno di Pasqua si prospetta in particolare un calo delle presenze in media dell’11%, con punte più elevate sino al 15-18% in Basilicata, mentre per il giorno successivo, solitamente deputato alle gite fuoriporta, la percentuale sale addirittura, sfiorando il 15%, con punte tra il 22-25% in Basilicata. “In questi giorni si sente parlare di ripartenza, di luce in fondo al tunnel: purtroppo -commenta Confcommercio Potenza – questo clima di fiducia non sembra avere ripercussioni positive nel settore della ristorazione. In occasione delle festività pasquali quanti festeggeranno fuori casa saranno assai meno dello scorso anno. I motivi principali risiedono anche in fattori indipendenti dalla congiuntura economica, in primis le previsioni meteo non favorevoli e il calendario che quest’anno vede la Pasqua agli inizi di aprile, periodo non ancora spiccatamente primaverile. Tutti fattori che concorrono ad alimentare ancora un senso di incertezza e la poca voglia di recarsi fuori casa”. Analizzando nello specifico i dati della Fipe, é possibile vedere quanto la Pasqua “bassa” incida anche sull’attività dei ristoratori: a fronte di una clientela prevista intorno ai 6,4 milioni, per una spesa totale di 264 milioni di euro, i ristoranti in attività saranno il 92% del totale contro il 94% dello scorso anno. Per il 32% dei ristoratori intervistati la clientela da servire per il pranzo di Pasqua sarà inferiore a quella del 2014, con 3,6 milioni di unità previste, ma non manca un 13% che si mostra più ottimista. La flessione, sottolinea infine Fipe, é data sostanzialmente dagli italiani che restano in città, mentre non sembrano diminuire le presenze straniere. Per il presidente Confcommercio Potenza Fausto De Mare, “anche in occasione delle festività pasquali, da noi ad eccezione di Matera, non certo il periodo più adatto per il turismo, si deve puntare di più sul comparto dell’accoglienza, dei servizi e della ricettività turistica, risorsa strategica, anche a partire dalle potenti leve rappresentate dall’Expo 2015 e dal Giubileo straordinario che vanno azionate in modo organico, come nel caso da noi degli itinerari turistico-religiosi, di quelli eno-gastronomici e naturalistico-ambientali nei Parci nazionali e regionali . Si tratta di un comparto che non può essere relegato in posizione subalterna, ma deve essere trattato e considerato nelle politiche economiche come un driver potente, da sostenere e valorizzare adeguatamente, per una maggiore produttività dell’intero Paese e, in particolare, del Mezzogiorno, vera nota dolente rispetto a una prospettiva di crescita”. Un Sud più dinamico, infatti, “sarà il segnale concreto che una nuova stagione si apre per la nostra economia e per la nostra società”. La proposta di Confcommercio: “ogni euro, ogni centesimo recuperato dalla lotta all’evasione e da una vera e profonda spending review, da oggi deve essere utilizzato per avviare finalmente un percorso certo e progressivo di riduzione della pressione fiscale. Meno tasse e fisco più semplice e più equo, dunque, per far ripartire la domanda interna: e con maggiori consumi, rispetto ad una situazione in queste festività pasquali ancora a macchia di leopardo, migliorerà tutta la nostra economia e dalla ripresa statistica passeremo alla crescita reale”.