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Agia-Cia, le attese dei giovani agricoltori lucani dal nuovo “Piano di Sviluppo Rurale” 2014-2020

IMG_20150408_180836La nuova programmazione del PSR 2014-2020 dovrà migliorare gli interventi a sostegno del ricambio generazionale in agricoltura a partire dal superamento dalle maggiori criticità che sono l’accesso alla terra per i giovani, la burocrazia e il credito. E’ in sintesi la conclusione  del seminario promosso dall’Agia-Cia sul tema “I giovani imprenditori agricoli nella nuova programmazione regionale”. “Nonostante che, tra il 2007 e il 2012, con la misura 112 dei Psr sia stato supportato  l’insediamento nel settore di alcune centinaia di giovani lucani (17mila in tutto il Paese)”, sostiene l’Agia, si tratta di cifre ancora basse, visto che tuttora per ogni agricoltore “young” ce ne sono 10 “over 65”. Senza contare il contestuale “numero elevato di rinunce alla misura”, considerato che le aziende neonate “trovano grandi difficoltà nell’attuare i loro piani di sviluppo”. Il direttore della Cia Donato Distefano ha invitato l’Agia a sottoscrivere una convenzione con l’Anci al fine di rendere disponibile il demanio comunale ed ha sottolineato l’importanza del Psr non solo per favorire il primo insediamento ma anche per le “misure a superficie” (bio e integrato) oltre al ruolo di orientamento, affiancamento e consulenza che la struttura Cia Basilicata dovrà svolgere. Domenico Mastrogiovanni, responsabile del Dipartimento Economico della Cia nazionale ha auspicato la realizzazione di una “cabina di regia” tra i vari assessorati per la gestione delle risorse portando l’esempio delle regioni italiane, che tranne pochi casi “performanti”, sono generalmente in ritardo nell’applicazione delle misure ed evidenziando che in Basilicata nel migliore dei casi si sarà pronti per il 2016. Quanto al primo inserimento  al fine di non creare “buchi generazionali” ha suggerito di considerare la stesura di un “bando-ponte o pre-bando”. Per il presidente dell’Agia lucana Rudy Marranchelli “la nuova programmazione, oltre a  favorire il ricambio generazionale, deve mettere a sistema altre politiche e interventi rivolti ad aiutare processi di subentro, ma soprattutto capaci di agire sulle condizioni di contesto nazionale che determinano la competitività del sistema paese Italia”. In particolare “crediamo che l’accesso ai fattori di produzione possa essere agevolato con l’istituzione della Banca della Terra”, mentre per agevolare l’accesso al credito “bisogna rendere efficaci i diversi strumenti di garanzia già esistenti e che a oggi non riescono a sortire i risultati attesi”. E ancora: “occorre accompagnare il giovane nella definizione e nella realizzazione della sua idea imprenditoriale, fornendo ‘consulenza’ continuativa di alta professionalità”, costruendo al contempo “un nuovo sistema relazionale e di mercato che lo supporti nel superare quelle che sono le principali barriere di accesso” come appunto la terra, il credito, la formazione e l’informazione”. Concludendo i lavori la presidente nazionale Agia-Cia Maria Pirrone ha sottolineato che “con l’incontro CIA e AGIA Basilicata dimostrano l’attenzione che la struttura ha verso le nuove generazioni di agricoltori. Oggi è importante perseguire la logica di combinare più misure al fine di realizzare una vera e propria strategia di sviluppo aziendale, in grado di aumentare le possibilità di successo della start-up agricola. Importante lo sblocco del tournover in agricoltura, ma non bisogna dimenticare le tante aziende giovani già insediate in agricoltura, che fanno presidio sul territori, producono qualità e affrontano sfide non facili per il comparto (crisi di mercato, burocrazia (spesso ostile), vecchie imposte a cui si aggiungono nuovi prelevamenti per far fronte alle esigenze delle casse dello stato (vedi IMU AGRICOLA)”. 

 

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