“La ‘ruralità spontanea’ di Tito, con i suoi orti urbani che si tramandano da generazioni, ha consentito di preservare un sistema irriguo ancora esistente e funzionante, lo stesso dei mulini secolari ancora presenti lungo il corso del fiume Noce”. Lo ho dichiarato il sindaco di Tito, Graziano Scavone, nel corso del suo intervento all’iniziativa che si è tenuta al ridotto del teatro Stabile di Potenza, venerdì 17 aprile, nell’ambito di Ruract, un progetto indirizzato alla creazione di una rete di città per attuare sinergie sociali, culturali ed economiche al fine di affrontare al meglio le sfide comuni relative alla rivalutazione delle aree rurali attraverso lo sviluppo di imprese agricole sociali quale criterio di sostenibilità e solidarietà. “A differenza delle sempre lodevoli iniziative realizzate in molti comuni per incentivare una pratica che restituisce spazi alla comunità e innesca dinamiche sociali virtuose – ha continuato il sindaco Scavone – a Tito possiamo vantare orti urbani coltivati spontaneamente e con sapienza antica da tanti cittadini, puntualmente impegnati in primavera a ripulire il canale e a mantenere viva una tradizione che assume anche maggiore rilevanza in un periodo, come quello attuale, contrassegnato da forti emergenze ambientali e idrogeologiche, oltre che di difficoltà economiche, in cui gli orti stessi svolgono anche un’importante funzione anticrisi”. Nel pomeriggio, i partecipanti a Ruract, accompagnati dal sindaco e da una delegazione dell’amministrazione, si sono spostati proprio a Tito per visitare gli orti spontanei situati nella parte bassa della città e farsi raccontare direttamente dagli “ortolani” la loro esperienza. “Per preservare questa tradizione e per accompagnare eventuali iniziative future tese ad ampliarla – ha concluso Scavone – è tuttavia necessario un adeguamento della normativa esistente, semplificandola e indirizzandola a favorire interventi di manutenzione idraulica che possano preservare o realizzare le infrastrutture minime a servizio degli orti”.