Aiutare le famiglie e vivere la fede con pienezza: a Bella ultimo e partecipato incontro in parrocchia con le famiglie

Incontro in parrocchia 1Ancora una volta la parrocchia di Bella, con la guida attenta di Don Sinforiano e Don Ovidio, si è interrogata su come aiutare le famiglie a vivere la fede con pienezza. Sabato 18 aprile 2015, alle 18,30, il viceparroco Don Ovidio e il professor Mario Coviello hanno illustrato la terza e ultima parte del documento sulla famiglia del Sinodo Straordinario dei Vescovi dell’ottobre scorso che ha per titolo: “Il confronto: prospettive pastorali”. Con l’aiuto di slides il viceparroco e il professor Coviello, già dirigente scolastico dell’I.C. di Bella, si sono soffermati sull’annuncio del Vangelo alle famiglie oggi. Partendo dalla convinzione che evangelizzare è compito di tutta la comunità parrocchiale, Don Ovidio ha raccomandato una attenzione particolare per i conviventi, i divorziati, i coniugi soli e per i loro figli. “Con essi è necessaria l’accoglienza, l’ascolto, l’accompagnamento, senza giudicare e condannare”. Il professor Coviello ha raccontato della sua esperienza di catechesi con gli adulti che si preparano a ricevere la cresima. Alcuni di essi convivono e si preparano al matrimonio. Ha sottolineato al necessità della vicinanza alle giovani coppie di palestinesi,e africani che vivono a Bella, dell’attenzione per le donne ucraine e rumene che assistono gli anziani a Bella e hanno lasciato a casa le loro famiglie. Nel dibattito ricco e animato il sindaco Michele Celentano ha invitato a “riscoprire  la nostra civiltà come singoli con la dignità e l’onesta’ di ciascuno. Le persone che fanno solidarietà vera a Bella hanno costruito una  rete  che va conosciuta e  deve essere  messa in luce. Bisogna evidenziare quello che è positivo nella nostra comunità e portato come esempio perché mancano i valori,i punti di riferimento. A causa della crisi  il comune fa la famiglia il figlio il genitore e ha sempre meno risorse a disposizione. C’ è bisogno di una rete di relazioni forti”. Donatina ha raccontato la sua esperienza di emigrata in Svizzera negli anni sessanta del 900 e il controllo delle famiglie sui figli che andavano a letto presto il sabato sera per essere pronti per la messa domenicale. Lidia ha invitato tutti a “ tornare ad essere educatori di noi stessi per essere educatore degli altri. Ci nascondiamo dietro la parola libertà. Aiuto è  anche dare una regola. La libertà è rispetto di se stessi per rispettare gli altri. La felicità non cade dall’alto ma sta nelle piccole cose. Abbiamo perso l’abitudine di ringraziate il Signore per la buona tazza di latte che beviamo al mattino”. Giuseppina ha insistito sulla necessità di  “educare noi stessi alla luce della parola di Cristo perché è  il Vangelo che ci insegna a vivere”. Don Ovidio ha concluso l’incontro ringraziando tutti per la partecipazione e dando appuntamento a sabato 24 maggio alle ore 20.00 per una cena “convivium” per condividere il cibo,la fede e la missione di evangelizzazione e programmare le prossime iniziative.

Mario Coviello

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