SASSO DI CASTALDA – Una telefonata attesa da oltre cinquanta ore, dopo due giorni e mezzo in cui la famiglia, e una comunità intera, quella di Sasso di Castalda, non avevano notizie di Rocco Tofalo, in vacanza in Nepal dal 12 aprile scorso: lunedì, alle 14.30, la telefonata sul cellulare del fratello, Giuseppe, che ha riempito di gioia tutti e risollevato la famiglia, dopo ore di ansia e paure per il terremoto in Nepal e le conseguenti notizie mancanti del figlio. “Sto bene”, ha riferito Rocco a telefono. 38 anni il prossimo ottobre, Rocco ha raggiunto il Nepal per una vacanza. Ed ora si ritrova a vivere uno dei momenti più tristi della comunità nepalese, a causa delle tre forti scosse di terremoto: la prima che ha creato morti e crolli (magnitudo 7.7) alle 6 di sabato mattina, poi l’altra tre quarti d’ora più tardi (6.4) e la terza domenica mattina, magnitudo 6.7. “Ha telefonato per un attimo –ha riferito la famiglia, sollevata dalla bella notizia- ha detto che è tutt’ok”. Non c’è stato tempo per dialogare con lui: la situazione in Nepal è tragica, la comunicazione non è assolutamente delle migliori e i problemi sono tantissimi. Rocco è un cameriere e barman, e ama tantissimo girare il mondo. Abitualmente lavora in hotel e ristoranti, anche all’estero. E da quando aveva finito l’ultima stagione di lavoro era partito –a novembre- per una lunga vacanza, un vero e proprio tour: prima in Thailandia, poi la Malesia. A seguire Rocco ha raggiunto il Vietnam, e successivamente dall’11 aprile scorso il Nepal. Rocco adesso si trova nella capitale Katmandu, metropoli e città più grande della nazione che conta circa un milione e ottocentomila abitanti. Il 17 aprile scorso aveva raggiunto il villaggio di Langtang, una delle mete predilette degli amanti del trekking, per praticare questo sport sulle montagne più alte del mondo, a 7246 metri di altitudine nel cuore dell’Himalaya: le autorità locali hanno comunicato che il villaggio è stato praticamente cancellato dalle scosse sismiche, e che non c’è più. E’ stato sommerso da un mare di terra e detriti, che hanno inghiottito case, stalle ed orti, uccidendo circa duecento persone solo in quell’area. Ed è qui che sono morti due dei quattro italiani, gli speleologi Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli. Mentre gli altri due sono morti nella Rolwawing Valley, Renzo Benedetto e Marco Pojer. Intanto si parla di diecimila morti e migliaia di feriti. Dopo le vacanze in Nepal, il tour di Rocco doveva continuare in India. Adesso è bloccato in Nepal, nella capitale, e per una decina di giorni non potrà