Sabato sera l’Università delle Tre Età di Bella con i suoi 73 iscritti ha concluso il suo undicesimo anno di attività nella sala parrocchiale. Il presidente, professor Sabato Cataldo ha fatto un bilancio ringraziando le docenti, la dottoressa Angela Doino che ha appassionato le corsiste con la psicologia e la medicina, Vincenza Scaringi per il corso di inglese, Vitina che ha curato il corpo con il pilates e ginnastica posturale. Con loro il prof. Cataldo con la letteratura e scrittura creativa che quest’ anno ha analizzato i capitoli più belli dei “Promessi Sposi”. Il professor Sabato Cataldo ha ricordato che le attività dell’Unitre in Italia rinnovano lo spirito delle università popolari che sono nate agli inizi del Trecento a Bologna e Napoli. L’Unitre promuove l’umanesimo integrale e la dignità della persona e con i suoi corsi mantiene efficiente il corpo e lo spirito. Rinnova con spirito solidale il senso di comunità, aiuta gratuitamente e contribuisce allo sviluppo del paese. Il sindaco Michele Celentano ha ringraziato l’Unitre per le attività che svolge e ha invitato gli iscritti a partecipare alle due manifestazioni del 7 e 10 giugno che inaugurano in località Acqua del Faggio nel bosco di Bella le attività della “Casa delle Fiabe. La Bella Narrazione”. “Dovete fare della casa delle fiabe un luogo di narrazione nel quale trasmettere ai vostri nipoti le storie, le tradizioni, le radici. Aiutateci a rendere questo luogo un posto unico”. Il maestro Michele Ostuni con la sua fisarmonica ha infine diretto il coro dell’Unitre che ha cantato canzoni in dialetto e italiano e tutto il numeroso pubblico si è lasciato andare ai ricordi: quando gli amori si nutrivano di serenate al chiaro di luna e tarantelle e si aspettavano i marinai che non tornavano al focolare. Prima delle votazioni per l’elezione del nuovo direttivo, il presidente Cataldo ha ricordato il grande impegno che attende quest’anno l’Unitre di Bella: l’organizzazione del raduno regionale dei soci dell’Associazione. Sono attesi oltre 500 iscritti. “Sarà questo un momento esaltante per metterci alla prova e dimostrare che si può fare, si può essere, si può pensare e costruire una società solidale”.
Mario Coviello