Selfie, sorrisi accondiscendenti, mille strette di mano, persino poesie: cosa non si è fatto per compiacere il ducetto di Firenze durante la sua recente visita allo stabilimento Fiat Chrysler di Melfi. Eppure Renzi sta azzerando non solo quello che resta dei diritti dei lavoratori ma anche dei diritti di chi il lavoro non ce l’ha più e non riesce, anche da anni, a trovarne un altro che gli permetta di vivere dignitosamente con la propria famiglia. Si allarga sempre di più la platea di coloro che godono dei cosiddetti ammortizzatori sociali cosiddetti “in deroga” – ovvero sospesi (a zero ore) oppure licenziati da aziende che non possono accedere alla cassa integrazione o alla mobilità ordinaria – e il Governo Renzi, in attesa di “riforme” future e scaricando la colpa sui vincoli di finanza pubblica imposti dall’Unione Europea (vincoli che guarda caso non toccano mai vitalizi o altri privilegi della casta, solo per fare un esempio), ha ridotto a 5 mesi la cassa integrazione in deroga per il 2015: evidentemente questi lavoratori sono considerati da Renzi di serie B o C rispetto a tutti gli altri. Stando alle stime dei sindacati lucani (giugno 2014), sarebbero circa 3000 i percettori di mobilità in deroga e cassa integrazione in deroga nella nostra regione. La situazione è sempre più delicata: da una parte ci sono disoccupati che attendono ancora pagamenti relativi al 2014, dall’altra lavoratori in cassa integrazione in deroga (CIGD) che aspettano di sapere per quanti mesi ancora la misura sarà finanziata. Qualche spiraglio si è aperto lo scorso 8 maggio quando il ministro Poletti ha firmato il decreto per sbloccare i € 34.459.037,45 per il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga (CIGD e mobilità in deroga); a questa somma vanno aggiunti gli ulteriori €
Qui PdL – Reddito di Cittadinanza M5S
Gianni Perrino
Capogruppo M5S Basilicata – Consiglio Regionale