A pochi giorni dai saldi estivi 2015 che da noi inizieranno il primo weekend di luglio i commercianti del centro storico di Potenza si preparano all’appuntamento atteso sia da parte degli acquirenti alla ricerca dell’affare, sia da parte dei negozianti che sperano di risollevare le vendite frenate dalla crisi. Per Rocco Furone, delegato cittadino Confcommercio e dirigente di Federmoda, le previsioni nazionali non sono le più rosee e anche la città capoluogo non sembra fare eccezione. L’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra ad aprile 2015 una crescita pari a +0,5% rispetto a marzo ed un incremento dello 0,8% tendenziale. In termini di media mobile a tre mesi l’indicatore consolida la tendenza al progressivo miglioramento in atto dall’estate del 2014. Il dato dell’ultimo mese sembra indicare la possibilità di una ripresa dei consumi più accentuata rispetto a quanto rilevato fino ad oggi ed avvalora, unitamente alle indicazioni positive provenienti da altri indicatori congiunturali, l’ipotesi di una crescita superiore all’1% già nel 2015. Il quadro complessivo, seppure caratterizzato da molti segnali di miglioramento, presenta, comunque, alcuni elementi d’incertezza legati essenzialmente alle percezione da parte delle famiglie e delle imprese della solidità della ripresa. A maggio il sentiment dei consumatori, pur mantenendosi su livelli elevati, ha mostrato un ulteriore peggioramento, dopo quello già rilevato ad aprile; a pesare su questo risultato negativo il giudizio delle famiglie sulla situazione economica, personale e sulle aspettative future. Di lieve entità è stata la riduzione della spesa sia per abbigliamento e calzature (-0,2%), in linea con il mese precedente, sia dei beni e servizi ricreativi (-0,1%). Per tutte le altre macro-funzioni di spesa si è registrata, su base annua, una riduzione dei consumi che è stata abbastanza accentuata per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-1,4%) e per l’abbigliamento e le calzature (-0,9%) peggiorando l’andamento negativo già evidenziato dall’inizio dell’anno. È evidente che l’arrivo dei prossimi saldi, che partiranno il 3 luglio – dice Furone – sarà la chiave decisiva per tanti negozi in difficoltà. Gli sconti sono la più importante operazione di marketing che possono fare i piccoli commercianti. Le problematiche tuttavia sono tante e i saldi rappresentano la punta dell’iceberg di un commercio ridotto ai minimi termini. Stiamo facendo i salti mortali per le salvare le aziende. Ma la nostra categoria è penalizzata da una legislazione che si conferma inadeguata. Le vendite promozionali devono terminare quaranta giorni prima deisaldi e l’avvio di questi ultimi è legato a un calendario regionale. La situazione economica è difficile e la pressione fiscale è impossibile da sostenere. Forse – aggiunge Furone – è il caso di liberalizzare il mercato della moda, in modo da dare la possibilità agli imprenditori di attuare autonome politiche di vendita per ricavare ciò che serve a pagare i fornitori e far fronte alle spese di gestione. Siamo in emergenza. I commercianti più seri stanno tornando a essere più professionali, a cercare merce che abbia un equo rapporto qualità-prezzo. La ricetta è sempre la stessa: rivolgersi al negozio di fiducia. Vorrei chiarire un aspetto che non è secondario. Con gli sconti e con i saldi si vende sottocosto. Chiediamo una diminuzione drastica delle tasse comunali, la creazione di eventi culturali di buon livello per attirare nuovi clienti e i pendolari dello shopping. In una parola: rendere la Città più attrattiva. Gli esercenti soffrono per via del caro affitti, dell’avanzata dei centri commerciali, delle tassazioni sempre più alte, dell’abusivismo, delle vendite online, di un mancato piano di rilancio del centro storico. Quest’anno la novità dei saldi estivi a Potenza coincide con l’evento “moda e sapori sotto le stelle” promosso in piazza Prefettura per il 30 luglio prossimo da Confcommercio, Federmoda con la collaborazione di Fipe (federazione pubblici esercizi). Un evento – spiega Fausto De Mare presidente Confcommercio Imprese Potenza – che punta al rilancio di un settore che sta vivendo un momento decisamente critico. Comunque nel 2014 la moda italiana ha terminato con un fatturato complessivo superiore ai 52 miliardi di euro in crescita di oltre 1,3 miliardi rispetto al 2013 (+2,7%), con una previsione per il 2015 che vede un ulteriore incremento del 3,8 per cento. I dati sono stati comunicati da Sistema Moda Italia nel corso della decima assemblea annuale dei soci lo scorso 9 giugno 2015. Quando si parla di valorizzazione del Made in Italy – afferma De Mare – si pensa quasi esclusivamente all’aspetto della produzione e della promozione del marchio a livello internazionale, dimenticandosi dell’eccezionale opportunità di trasmettere emozioni e far vivere l’esperienza di acquisto di un prodotto di eccellenza e di qualità nei nostri negozi.
Tito
Meglio Salerno!
Luigi
Hai ragione. Mai a Potenza soprattutto dopo averci scippato il bonus idrocarburi. Vergogna!!!!!!
Mary L.
Giusto meglio a Salerno!