Il giorno 23 luglio alle ore 18,00 presso la sala consiliare del comune di Muro Lucano, si raggiungerà un importantissimo traguardo che l’associazione “UNMUROCONTROILPETROLIO” su iniziativa del Prof. Ortolani , ordinario di geologia dell’Università Federico II di Napoli e in collaborazione con i comuni interessati, sostiene ormai da mesi. Il governo Renzi tende una mano alle compagnie petrolifere, questo porterà di fatto ad estrazioni petrolifere senza limiti, anche in zone di elevata importanza naturalistica e riserva idrica per centinaia di migliaia di persone, si pensi che per ogni barile di petrolio estratto, se ne sacrificano 8 di acqua. Nell’aera compresa tra le province di Salerno e di Potenza, in particolare tra l’area del Marmo-Platano e quella del Tanagro-Alto Sele è presente un acquifero di consistente portata che alimenta importanti sorgenti di acqua potabile emergenti a Quaglietta nella Valle del Sele (portata media di circa 3000 litri al secondo) e nella valle del fiume Bianco, sostenendo portate di circa 5000 litri al secondo, nonché, spingendosi fino a Contursi Terme, sorgenti termominerali la cui utilizzazione termale è nota da molti decenni. L’area ricade nell’ambito della principale dorsale carbonatica appenninica, che si sviluppa dall’alta valle del Sele, in direzione WNW-ESE, con una serie di rilievi allineati: Monti Marzano, Pennone, Eremita, Paratiello interessatì da evidenti fenomeni carsici che fanno defluire le acque sotterranee verso sud e sud ovest, nella provincia di Salerno. Il Monte Paratiello ricadente nel territorio di Muro Lucano già inserito tra i siti di interesse comunitario della Basilicata ospita numerose grotte carsiche, tra le più importanti e note “i Vucculi” e “Volpe”, anche la Foce Sele- Tanagro e i Monti Eremita-Marzano sono state istituite a riserve naturali dalla regione Campania. L’intera area a ridosso tra le due province è prevalentemente montuosa, con alternarsi di altopiani e conche interne, il bosco è più presente nella zona occidentale dove sono presenti foreste di faggio. Nelle gole del Platano oltre ai numerosi rapaci, nidifica ancora l’aquila reale, specie in via di estinzione. I comuni a ridosso del santuario custodiscono un enorme patrimonio ambientale, archeologico, culturale, enogastronomico e termale; patrimonio che potrebbe risultare volano di sviluppo socio-economico se inserito in un contesto di tutela riconosciuto a livello nazionale. Il bacino demografico dell’area del santuario non supera le 60.000 unità. L’area ricadente nella provincia di Potenza (Marmo-Platano) vede 529 aziende bovine, 748 ovi-caprine e 73 suinicole con una eccezione a livello nazionale relativa al comune di Muro Lucano che vede la presenza di circa 16.111 capi ovi-caprini; il patrimonio totale degli ovi-caprini nell’area del marmo-platano è di 37.829 unità e rientra nell’area della D.O.P. del pecorino di Filiano. Di grande importanza organolettica le patate e i fagioli di alta Montagna coltivati sia nella provincia di Potenza che in quella di Salerno. L’area ricadente nella provincia di Salerno (Tanagro-Alto Sele) vede la presenza di 423 bovine con una superficie dedicata al pascolo pari al 10% di quella della regione Campania. Il Patrimonio ovi-caprino nell’area è di 12.939 capi. Notevole la produzione di olive destinata alla produzione dell’olio di oliva soprattutto nel territorio di Buccino. Alcuni comuni rientrano nell’area della D.O.P. del caciocavallo silano e dell’olio extravergine di oliva delle colline salernitane, inoltre tutta la collina salernitana costituisce l’areale di produzione della D.O.P. mozzarella e ricotta di bufala. L’acqua per queste comunità, come per il resto del mondo rappresenta un diritto inalienabile alla vita e una garanzia di sopravvivenza di tutte le attività connesse alla economia dell’intera area, ne sono esempi i Mulini di Muro, Bella e Pescopagano, i laghi artificiali Saetta e Muro Lucano, l’antico complesso di collettori idrici della Città di Volcei, fino ai più recenti insediamenti termali di Contursi Terme e alla zona umida di importanza internazionale dell’Oasi wwf di Persano (Convenzione di Ramsar). La disponibilità delle risorse idriche, già particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici verificatisi, può essere ulteriormente pregiudicata, dal rischio di siccità e di alluvioni nei prossimi decenni. La domanda complessiva di acqua è in aumento e mette sotto pressione le scorte disponibili. La qualità delle risorse idriche, al contempo, è minacciata dall’inquinamento, dall’estrazione eccessiva e dai cambiamenti idromorfologici dovuti alle attività industriali, all’agricoltura, allo sviluppo urbano, alle misure per la difesa dalle alluvioni, alla produzione di elettricità, alla navigazione, alle attività ricreative, allo scarico di acque reflue e ad altro ancora. La carenza idrica è un fenomeno preoccupante che si presenta con sempre maggior frequenza e che riguarda almeno l’11% della popolazione europea e il 17% del territorio dell’UE. Le problematiche riguardanti l’acqua e la gestione delle risorse idriche hanno, da sempre, rappresentato un fattore decisivo per lo sviluppo della società. Infatti, non soltanto la nostra esistenza sulla Terra, ma anche tutte le attività antropiche, comprese quelle produttive ed economiche, dipendono completamente da questa risorsa. In passato, l’acqua era considerata una risorsa illimitata, e, di conseguenza, veniva ricondotta nella categoria dei “beni liberi”. In realtà, se si guarda ai dati sulla situazione globale delle risorse idriche, ci si rende conto che meno dell’1% dell’acqua del Pianeta è disponibile per il consumo da parte dell’uomo; attualmente più di 1, 2 miliardi di persone non hanno la possibilità di consumare acqua potabile, e si stima che nel 2025 saranno 3, 5 miliardi, anche a causa del continuo boom demografico1 . L’acqua è, dunque, un bene limitato e prezioso, teoria questa confermata, oggi, dal crescere, sulla scena internazionale, del rischio di conflitti dovuti alla carenza di acqua 4 , divenuta ormai vero e proprio “oro blu”. Si parla, per il secolo a venire, di una “crisi dell’acqua”, se non addirittura di water bomb, legata a quattro circostanze, ossia alla grande disparità nella ripartizione mondiale delle risorse; alle perdite ed alle gestioni inefficaci e distruttive delle risorse esistenti; alla crescita delle fonti di inquinamento ed all’aumento demografico continuo. L’associazione “UNMUROCONTROILPETROLIO” dunque nell’ottica della tutela, della valorizzazione e della difesa di un patrimonio così importante e in imminente pericolo sostiene l’istituzione di un vero e proprio Santuario dell’acqua potabile, facendo appello a tutti i cittadini, alle associazioni, ma soprattutto alle istituzioni locali, regionali e nazionali, affinchè si facciano garanti di un bene inestimabile.