La settimana scorsa, nella chiesa Santa Maria Assunta a Bella, gli adoratori eucaristici hanno partecipato al secondo incontro di formazione con Don Giuseppe Ferraiuolo, anche in preparazione del primo raduno regionale degli adoratori eucaristici che si terrà nella cattedrale di Acerenza domenica 20 settembre. Partendo dal Vangelo di Luca che ci chiede di avere fame e sete di Gesù, don Giuseppe ha dapprima sintetizzato l’incontro della settimana precedente. “ Siamo partiti in questi incontri di formazione entrando in un sogno, quello dei Re Magi in cammino, seguendo la stella, per adorare Gesù . Noi siamo adoratori spesso in difficoltà perché durante l’adorazione siamo stanchi, annoiati, “pisolosi”. Come i Re Magi sbagliamo spesso la destinazione perché cerchiamo una reggia (quella di Erode per i Magi, la realtà, il presente, il comune sentire per noi). Gli adoratori devono purificare le loro intenzioni : perché adoro, per vantarmi di fare ogni settimana due, tre ore di adorazione…), e cercare la loro stalla e prostrati adorare Gesu’”.Don Giuseppe ha invitato i presenti a non essere cristiani del lamento, del mormorio,” ma in chiesa, durante la messa, dobbiamo con il sorriso, con gioia vera, prima di tutto ringraziare Dio che ci offre suo figlio come cibo come carne e sangue. Accogliamo con animo sereno tutto quello che ogni giorno Cristo ci manda. Il cristiano è l’uomo della gioia e del sorriso. Non comportiamoci come quei figli che si lamentano sempre dei loro genitori”. Senza la partecipazione alla Santa Messa la nostra preghiera non si eleva a Dio. L’Eucarestia è offerta di Cristo per noi, egli è il ponte che rimedia ai nostri peccati. Anche per questo la Messa è l’adorazione per eccellenza. La messa è il nostro sacrificio, è il rinnegamento del male che abbiamo dentro e con Paolo ricordiamoci che il nostro corpo deve diventare con Cristo sacrificio vivente. E’ per questo che non dobbiamo stare a messa, ma “ partecipare alla messa”. Partecipare è unirsi al dinamismo spirituale di Cristo perché ciascuno di noi muore al peccato e risorge con Lui. Dobbiamo morire al male che abbiamo dentro, far morire il nostro orgoglio e diventare persone pacificate che godono la capacità di dominio di se stessi. E’ poco evangelico durante la messa, appartarci, noi soli con Gesù. A messa noi siamo con gli altri e dobbiamo convertirci insieme. Don Giuseppe ha invitato gli adoratori a trasformarsi in Cristo con i tempi adeguati, “ piano piano, avendo sempre una intenzione piena nelle nostre azioni. I santi sono “furbi” perché hanno puntato tutto sul paradiso. Conquistiamo la sapienza del cuore, facendo morire in noi le risposte del male e ricordando che “ C’è più gioia nel dare che nel ricevere “e che Gesù non è venuto per giudicarci, ma a dirci la verità. Quello che facciamo in vita è molto poco rispetto a quello che avremo con la vita eterna che è eterna gioia. Chi vive nel male paga il suo prezzo sulla terra e non vive la gioia. Chi ha il Signore ha una marcia in più, vive sereno e con gioia”.
Mario Coviello