Nella Sala Periz a Bella, ieri sera è stato presentato il libro di Giuseppe Chianelli “ La terra dell’etrusco. Giuseppe, Peppe per gli amici, avvocato, musicista, giornalista, ha amato Bella e al suo paesello tornava ogni volta che gli era possibile. La morte improvvisa lo ha strappato alla famiglia e agli amici. Elisabetta la moglie, Giovanni e Esther, i figli vogliono ricordarlo con questo libro. Ecco un brano della presentazione del testo di Florenzo Doino, medico e poeta.: “Senza troppi giri di parole, un libro meraviglioso, un officina di pensiero e di cultura che non tramonta mai, cattura immediatamente l’ interesse del lettore attento e cercatore di verità e sapienza. Io credo che i diari, chiunque ne sia l’autore, allorquando costui non indugia sull’ intimismo esasperato, fine a se stesso, alla ricerca di ascolto che lo compiaccia e che gli dia l’ illusione di trovare risposte che mai troverà alle proprie crisi esistenziali ma di contro si cimenta a narrare la sua umana comunità partendo inevitabilmente dalla propria storia siano dei doni straordinari che ogni persona dovrebbe “divorare” e serbare nella propria biblioteca, nella propria mente e nel proprio cuore. Anzi bisognerebbe invogliare i “giovani moderni”in particolare, a scrivere il diario perché è necessario a ricostruire un terreno di confronto e di iniziative in tempi difficili dove, per entrare in tema, i dubbi aumentano eccessivamente e le certezze si riducono alla fiammella di un vecchio cerino. E la terra d’ etrusco è tutto ciò. Un bisogno grande di partecipazione tutto interno all’ uomo che pienamente ambisce a vivere la sua condizione di animale sociale in un’epoca di grandi trasformazioni-involuzioni. Altrimenti cosa significherebbe la bellissima poesia, si poesia, perché di animo che vibra, di mano che scolpisce, di meati che si deliziano si tratta che Elisabetta, Ester e Giovanni hanno voluto in copertina?
“Arrendiamoci allora alla possibilità di sbagliare. Una resa incondizionata che invece di avere il sapore della disfatta abbia il sapore della partecipazione al mondo dei vivi”.
La terra dell’ Etrusco, (o un giornalista-scrittore tra noi) il diario online è come uno scrigno di cronache napoletane e non solo. Preziose , si preziose, perché narrate con uno stile semplice, un periodare scorrevole e con un lessico che rende onore ad una lingua meravigliosa qual è il napoletano.
“E’ divertente scrivere; o meglio, è stimolante avere l’ opportunità di far scivolare i pensieri su una tastiera e forse trovare un matto o un buon samaritano che li legga”
Perché chi ama gli altri ed è sensibile al destino della sua umana comunità si sforza per lasciarsi comprendere e non smette mai di cercare
Grazie Peppe esempio per noi di continua ricerca di senso
Mario Coviello