Apprendo dalla stampa locale che il segretario del PD Basilicata Antonio Luongo pare sia in avvicinamento alla “corrente Orfini” lasciando la “corrente Bersaniana”, portando dentro anche il materano Santochirico, anch’egli “affascinato” dal Presidente dell’Assemblea Nazionale de PD. Se cosi fosse, sarebbe l’ennesimo trasformismo che si compie pur di rimanere i piedi. Già non è pensabile avere un partito regionale che continua ad essere allo sbando senza organi dirigenziali con un uomo solo al “comando”, figuriamoci poi, se pur di non ammettere l’evidenza, si fanno le capriole tra le correnti dem andando verso lidi più convenienti. Se poi, qualcuno esce dalla porta (appoggiando apertamente a Matera un candidato della coalizione opposta) per rientrare dalla finestra, il fatto sarebbe davvero grave. Anche perché lo stesso segretario Luongo nulla fece e disse dopo le comunali a Matera in merito a questo atto. Ci sono tante questioni irrisolte nel PD lucano, dai congressi cittadini mai celebrati agli organismi regionali mai delineati, dal rimpasto in giunta regionale a quello di Potenza, tutte con un unico comune denominatore: l’esito del congresso regionale di oltre un anno fa. Un tappo che ormai sta facendo svanire tutto quel fermento che un congresso porta con se. Un congresso vinto a tavolino da Luongo, che arrivò soltanto secondo alla consultazione popolare (dietro Luca Braia) e che con l’appoggio dell’area “civatiana” divenne segretario. Area che ormai da tempo risulta apertamente critica verso la stessa gestione Luongo. I segretari di circolo (i pochi rimasti) non sanno più come affrontare questa dispersione di consensi che portano con se idee e progetti fuori dal PD, il tutto contornato dal fatto che nel 2016 alcuni importanti comuni (tra cui Melfi) celebreranno le elezioni comunali. Non è più possibile guardare sempre al PD Nazionale e chiudersi a riccio senza dare risposte concrete. Per evitare che il fermento sparisca del tutto bisogna prendere coscienza della situazione e togliere il tappo. Fare un passo indietro permetterebbe di azzerare fastidiose “scaramucce di cortile” e darebbe la possibilità al segretario regionale di dimostrare che la sua elezione non è stata solo una “ricompensa” per la mancata elezione in Parlamento, ma che vi era realmente un progetto che per vari motivi è venuto meno. Per una volta si facciano le cose per il bene di tutti. Ai cittadini lucani non interessano i cambi di corrente nel PD; soltanto i fatti danno credibilità. Quella del PD lucano, ahimè, è ai minimi storici.
Mauro Basso
PD – Melfi