Il grande salone della scuola Giustino Fortunato di Rionero, ha accolto il 9 ottobre, dalle 16,00, un pubblico vivace e attento di studenti delle scuole superiori di Rionero e di docenti e dirigenti di Rionero, Lavello, Atella, Bella per un convegno di studio su Luigi Pirandello. La padrona di casa, la preside Antonella Ruggeri, ha organizzato l’evento con il garbo e la competenza che la contraddistingue e gli illustri ospiti, tra i quali il professor Rino Caputo dell’Università Tor Vergata di Roma e Matteo Palumbo dell’Università Federico II di Napoli, hanno sottolineato il piacere di parlare di letteratura in questo tempo nel quale la “società liquida” sembra privilegiare la tecnica e l’economia. Il convegno è stato organizzato dall’Istituto in collaborazione con l’Associazione degli Italianisti, sezione Didattica con le professoresse Emanuela Di Palma e Michela Costantino, che ha coordinato il dibattito. L’ADI si occupa dell’insegnamento della letteratura nelle scuole superiori e sta sperimentando “ Compita”, un progetto innovativo del Ministero dell’Istruzione che ha come obiettivo l’acquisizione di competenze letterarie da parte dei giovani studenti, attraverso l’attenta mediazione di docenti esperti che sanno confrontare testo e letture e analizzare il testo letterario con le sue trasposizione teatrali e cinematografiche. In oltre tre ore , con la lettura attenta di brani da parte di giovani studenti e intermezzi di musica classica del giovanissimo concertista Alessandro Papa, è stata presentata l’attualità di Pirandello che rimane con le sue opere tra i più venduti in Italia ed è tra gli autori di teatro più rappresentati nel mondo. Il professor Caputo ha definito Pirandello “profeta del nostro tempo”, perché si è occupato perfino di maternità biologica e ha saputo anche con il cinema (sono state proiettate alcune sequenze di “ Acciaio” un suo film del 1930 che racconta la fabbrica), i romanzi , le novelle e i drammi raccontare “l’insicurezza che ci sommerge”e vedere, per esempio, nella diffusione del calcio il futuro degli stadi affollati, ai quali vanamente tenta di contrapporre progetti di teatri capaci di accogliere migliaia di spettatori. Molto efficace l’ intervento della professoressa Deana Summa che ha confrontata la novella “ La Balia” con l’omonima trasposizione cinematografica che ne ha fatto Bellocchio. La Summa ha dimostrato come è possibile educare gli studenti alla competenza interpretativa attraverso il confronto fra autori di epoche diverse, che con mezzi diversi raccontano il proprio tempo e le sue inquietudini. Altrettanto ricco l’intervento della professoressa Anna Daniela Rosa che ,utilizzando brani di Pirandello, sequenze di un film di Petri e un quadro di Balla ha raccontato “la sfida del paradosso”e il suo potere corrosivo. Ha definito il pettegolezzo “voierismo verbale” e sottolineato l’importanza del silenzio nel rapporto tra libro e lettore. Il professor Palumbo, utilizzando in particolare “Il fu Mattia Pascal”, ha affrontato “Il riso secondo Pirandello” e ne ha raccontato gli aspetti dolorosi,drammatici e la sua capacità di smontare la realtà per raccontarne gli aspetti assurdi. “Chi ha il coraggio di ridere è padrone degli altri”, “Bisogna saper ridere di ogni cosa e di sé”, perché “la risata ride di tutto ciò che è infelice”.
Anna Daniela Rosa
“voyeurismo” grazie!
corinna
articolo ben fatto che riporta con rigore filologico gli interventi dei bravissimi relatori