Si avvicina l’inverno e dal primo novembre si presenterà nuovamente la necessità di avviare gli impianti termici. Ogni cittadino dovrà quindi preoccuparsi di verificare le condizioni di manutenzione ed efficienza del proprio apparecchio sulla base di quanto prevede il regolamento in materia di esercizio, conduzione e controllo degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva. Lo evidenzia Confartigianato Potenza che aggiunge: Regione che vai, catasto caldaie che trovi. Già, perché, quello che doveva essere un censimento nazionale degli impianti termici, oggi è ancora soltanto un mosaico incompleto di banche dati. Una situazione che si trascina dal 1999, quando venne istituito l’obbligo di mappare tutti gli impianti termici d’Italia, con obiettivi più che nobili: garantire risparmio ed efficienza energetici, sicurezza, qualità delle apparecchiature. Obbligo rilanciato nel 2013 con il riordino della normativa sulla manutenzione delle caldaie. Nel frattempo però, come spesso accade, le amministrazioni pubbliche si sono mosse in ordine sparso. E così, oggi, la situazione è ‘a macchia di leopardo’: il catasto informatico è attivo soltanto in 4 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto e Sicilia. In altri territori ci si sta muovendo per recuperare il ritardo. Ma, comunque, ognuno va con le sue regole. A lanciare l’allarme su questa situazione caotica sono gli installatori di impianti di Confartigianato. Agli imprenditori, infatti, la legge del 2013 impone compiti fondamentali: ispezionare la caldaia, rilasciare il cosiddetto bollino, compilare e inviare all’ente locale competente un rapporto di efficienza. Questo documento, inserito nel catasto, segnala se una caldaia è stata controllata e permette di intervenire in modo mirato. Confartigianato Imprese Potenza ricorda che, al di là degli obblighi normativi, il controllo degli impianti termici è utile per individuare ed eliminare quei difetti di funzionamento che in qualche modo possono influire sia sulle condizioni di sicurezza che sull’aspetto dell’efficienza energetica e di conseguenza sui costi annuali di gestione. Per garantire la sicurezza e l’efficienza di funzionamento, l’impianto di riscaldamento deve essere ben tenuto e correttamente regolato. Per tale motivo su tutti gli impianti deve essere effettuato un intervento di manutenzione e deve essere effettuata periodicamente la verifica del rendimento di combustione salvo diverse istruzioni tecniche per l’uso e la manutenzione elaborate dal costruttore. Il cittadino deve rivolgersi al proprio tecnico di fiducia che dovrà effettuare le operazioni e riportarle sui libretti dell’impianto. La ditta di manutenzione infatti, al termine delle operazioni, deve:
- aggiornare il libretto d’impianto della caldaia;
- rilasciare all’utente il rapporto di controllo e manutenzione (Allegato G), in cui sono indicati i controlli effettuati e le eventuali raccomandazioni
- rilasciare all’utente “Strisciata” dell’analizzatore (esito dell’analisi di combustione) redatta secondo le norme vigenti (n. 3 prove dei fumi)