La cancellazione di Imu e Tasi sulla prima casa produrrà un risparmio medio di 79 euro a Matera e di 65 euro a Potenza ma poiché l’abolizione riguarda sia gli immobili “normali” che quelli di lusso, accatastati nelle categorie A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli, palazzi storici), secondo il calcoli della Uil, il risparmio medio salirà con il valore della casa. Se infatti per le abitazioni non di pregio, chiamate a pagare solo la Tasi, il versamento si aggira oggi in media sui 180 euro (230 euro nelle città capoluogo), per le abitazioni di lusso il costo della somma Tasi e Imu arriva mediamente a 2.780 euro. E’ quanto si afferma in una nota della Uil. Per quanto riguarda le abitazioni di lusso, spiega lo studio della Uil – il risparmio medio arriverebbe a Roma a 6.774 euro; a Venezia 6.313 euro; a Milano 5.567 euro; mentre a Reggio Calabria il risparmio sarebbe di 2.255 euro; a Palermo 2.490 euro; a Firenze 2.448 euro. In particolare, a Milano per una casa signorile (A/1), il risparmio può arrivare a 5.574 euro; a Venezia 5.545 euro; a Roma 5.238 euro; più contenuti i risparmi a Reggio Calabria (2.020 euro); a Palermo (2.073 euro); a Firenze (2.206 euro). Per la UIL – afferma il segretario regionale Carmine Vaccaro – ogni riduzione del carico fiscale a carico delle famiglie è la ben venuta. Tuttavia, per non incorrere negli errori del passato, sarebbe saggio e opportuno, che contestualmente all’abolizione della TASI, Renzi staccasse 8 mila assegni intestati ai Comuni, con copertura certa, dell’importo complessivo di 4,6 miliardi di euro. A tanto ammonta, infatti, il gettito per i Comuni derivante dalla TASI, di cui 3,8 miliardi di euro per la prima casa e il resto, 800 milioni, per gli altri immobili. Si pensi solo allo stato di difficoltà