Operazione verità: così il gruppo consiliare Cambia Tito ha inteso definire la serie di risposte puntuali, corredate da spiegazioni e da documenti ufficiali, alle sollecitazioni strumentali, omissive e scomposte della minoranza dei Cristiano-popolari diramate a mezzo social e sulla stampa. I cittadini che vorranno approfondire troveranno così sul sito www.cambiatito.it, insieme alle riflessioni, volta per volta gli atti e la cronologia delle questioni, perché c’è la necessità a volte di andare indietro nel tempo e tenere sempre a mente che quel gruppo che contesta l’andamento di nemmeno un anno e mezzo di amministrazione ha in realtà governato la città di Tito nel precedente ventennio. Non c’è bisogno di accomodarsi sulla DeLorean dello scienziato Doc Brown e di Marty McFly per ricordare a chi oggi contesta inopinatamente la mancata partecipazione del Comune di Tito alla task force per il 6° lotto della superstrada Tito-Brienza (che tra l’altro non si evince dalla istituenda mozione del consiglio regionale, che parla genericamente di “comuni” al tavolo insieme ad Anas e provincia), che in due decenni di governo non è stato capace di costruire né svincoli né opere di compensazione su quella arteria, mancando una bretella che avrebbe evitato di far perdere alla città posizioni in termini di collegamento e, di riflesso, di prodotto interno lordo, salvo sventolando la sempreverde intenzione di realizzarne una in contrada Nuvolese a ogni campagna elettorale – mai avviata per colpa, ovviamente, di altri. Il 6° lotto, è bene sottolinearlo, ricade completamente nel comune di Brienza, che si è meritoriamente attivato per costruire iniziative istituzionali per mitigare l’impatto che i lavori di un’opera complessa determina in termini di sicurezza stradale, di viabilità interna, di manutenzione e miglioramento stradale e, perché no, di implementazione infrastrutturale, anche in termini compensativi per il disagio avuto sino a oggi, con la predisposizione di progetti a valere su programmi Ue e locali. Insomma, quello che qualche amministratore avveduto avrebbe dovuto cercare di fare, anche per il territorio di Tito, dagli anni novanta a oggi.. La questione delle rotatorie in via Sandro Pertini, già contrada Serra, è altrettanto singolare. Anche qui la minoranza che ne contesta oggi la mancata realizzazione, appena ieri, quando era maggioranza, la stralciava dal lotto funzionale del progetto per realizzare nuovi marciapiedi in direzione Potenza, per regimentare le acque, rialzare le banchine, realizzare in periodo di elezioni una rotatoria in a Tito Scalo e qualche altra misteriosa opera, sottraendo fondi a una iniziativa di sicurezza stradale per destinarli ad altre elettoralmente più saporite. In sedici mesi e in periodo di enorme ristrettezza per gli enti locali, con senso di responsabilità e visione del futuro, l’amministrazione Cambia Tito sta recuperando risorse da tutte le opportunità, riprogrammando quelle precedentemente impegnate in opere inutili e di mera facciata, come il palazzetto dello sport da 1 milione e mezzo di euro in un’area, Madonna degli Sposi, dove non sussistono neanche le condizioni di viabilità per far arrivare un autobus gran turismo. L’amministrazione del sindaco Graziano Scavone ha già fatto ripartire alcuni cantieri fermi, tanti altri ne ha avviati, con finanziamenti che non gravano affatto sul bilancio comunale, e ne sta in questi giorni appaltando ancora per un importo di circa 1 milione di euro. Il cambio di passo e di impostazione, rispetto al passato, è netto. Lo stesso cambio che sarebbe auspicabile anche negli atteggiamenti e nel modo di fare politica: è tempo di abbandonare la logica dei blocchi contrapposti, tanto cara a una vecchia generazione di amministratori che incorre ancora adesso populismi e visibilità, per concorrere, nel rispetto e nella correttezza delle differenti posizioni, al bene sovrano della comunità.
Gruppo Consiliare “Cambia Tito”
TONINO
Scomodare Ritorno al Futuro 🙂