POTENZA – Pluricampione del mondo, stimato e conosciuto ovunque per le sue doti da maestro pizzaiolo, ma anche e specialmente per quelle di acrobata con la pizza. E’ uno dei tanti lucani che per lavorare e fare fortuna ha dovuto lasciare la terra natia. Si chiama Giuseppe Lapolla, ha 28 anni, ed è di Savoia di Lucania. Vive ormai da una decina di anni in Sardegna, a Cannigione, nella Costa Smeralda. Giusto per farvi un’idea di lui e di quanto sia bravo e riconosciuto nel mondo, Giuseppe è componente della Scuola Nazionale Maestri Pizzaioli e della Squadra Nazionale Acrobati Pizzaioli, hvinto quindici titoli italiani, quattro titoli mondiali, campione per la pizza freestyle, pizza larga, pizza senza glutine e alta digeribilità. Oltre a tante medaglie d’oro. Il maestro Lapolla forma tantissimi pizzaioli. Non è bravo solo nelle acrobazie, ma anche nel fare la pizza. A dir poco squisita. Ed ha tenuto per la prima volta in Basilicata uno spettacolo di pizza acrobatica. Infatti Giuseppe giovedì sera è stato ospite della sesta tappa di “Dor – Divertimento di Origine Rurale”, l’iniziativa promossa dal Gal Csr Marmo Melandro presso “Le Giuggiole”, al primo piano del Multicinema Ranieri a Tito Scalo. Nell’ultima tappa Giuseppe ha sorpreso e deliziato tutti con le sue acrobazie con la pasta della pizza, quella vera, sia chiaro. Applausi scroscianti e pienone nella sala eventi per la sua esibizione, molto attesa. Il Quotidiano ha avuto il piacere di incontrare Giuseppe e fargli qualche domanda. In primis, da dov’è nata questa passione per queste acrobazie? “Ho sempre avuto questa passione già da quando lavoravo qui. Ho fatto gavetta in Basilicata per due anni e vedendo il mio maestro che andava ad un corso di pizza acrobatica in Campania –ci svela- Interessato, dopo qualche tempo, ho fatto un corso simile con la nazionale italiana. E da lì ho continuato a coltivare questa passione, diventata un lavoro”. Giuseppe vive in Sardegna con sua moglie Donatella da circa dieci anni: “La Basilicata mi manca tantissimo, mi mancano le mie radici, Savoia di Lucania. La famiglia. Ma purtroppo dopo tanto tempo purtroppo bisogna abituarsi, perché lo si fa per lavoro e per vivere. Qui non ho avuto queste possibilità lavorative e devo dire grazie alla Sardegna che mi ha dato questa possibilità. In terra sarda ho iniziato a lavorare e portare a casa lo stipendio”. Parole di chi ama la sua terra, ma che ha dovuto abbandonarla per l’ormai nota fuga di talenti dalla nostra terra. Ci ritorna quando può, una, due o tre volte all’anno, in base chiaramente agli impegni lavorativi. Lapolla con i suoi colleghi tiene molti corsi che trattano dai cereali alla farina, passando all’impasto, attrezzature, preparazione della pizza, ingredienti, preparazione forno a legna e tanti altri accorgimenti come il confezionamento delle pagnotte e altra cosa importante la pulizia del posto di lavoro e degli utensili. Insegna l’arte della pizza nel mondo, porta in alto sempre il nome della Basilicata ed è stimato ovunque per le sue acrobazie, davvero spettacolari. Vedendolo dal vivo ci si chiede come sia possibile fare acrobazie simili con la pizza che gira sulle spalle, sulle braccia, al volo. Ballando, a ritmo di musica e rendendo partecipe anche il pubblico, coinvolto nell’esibizione. Insomma, qualcosa di incredibile e pazzesco, frutto di preparazione, lavoro e anche tanto talento. Oltre ad essere pizzaiolo, acrobata e maestro, Giuseppe Lapolla è anche giudice di gara: sono tante le iniziative dove viene chiamato per comporre la giuria in kermesse che riguardano pizza e cucina. Gira il mondo a fare corsi. Ma gira ovunque per fare spettacoli, che riscontrano un grande successo specialmente all’estero. Sono tanti i video sui social e su YouTube che ritraggono Giuseppe mentre compie delle spettacolari acrobazie con la pizza. Ma qual è il sogno di Giuseppe? “Quello di aprire un centro nella mia terra, a Savoia di Lucania, che possa essere da punto di riferimento per gli aspiranti pizzaioli dell’area. C’è una bozza di progetto, e punto per la fine dell’anno prossimo di essere pronto”. In poche parole, quasi sconosciuto in Basilicata. Conosciutissimo e stimato nel mondo. Questo fattore dovrebbe far riflettere molti, a partire dalle istituzioni, che dovrebbero valorizzare di più persone come Giuseppe, aiutandoli a restare in terra lucana e non ad abbandonarla.