E’ di qualche giorno fa la sentenza con cui il TAR di Basilicata ha accolto il ricorso presentato, insieme ai colleghi consiglieri Salvatore e Langone – spiega il consigliere comunale Francesca Caggianese – per il diniego di accesso ad atti amministrativi da noi richiesti, da parte del Sindaco Ricciardi. Tempo fa, infatti, abbiamo sollevato in Consiglio Comunale la reale possibilità di una posizione di incompatibilità, oltre che di ineleggibilità, del Sindaco Ricciardi, considerata la sua “propensione” ad affidare, durante tutte le legislature a sua firma (un ventennio ormai), compresa l’attuale, lavori comunali alla ditta del fratello. Il Consiglio Comunale, in quella seduta, si pronunciò a favore del Sindaco, poiché, come “giustificato” dal Sindaco stesso, per i consiglieri di maggioranza non sussisteva incompatibilità alcuna, data la “sporadicità ed il carattere di emergenza” degli affidamenti in questione. Per poter quindi dimostrare, nelle sedi legali deputate, la non sporadicità ma, piuttosto, la continuità nel tempo di tali affidamenti, come consiglieri comunali abbiamo fatto istanza di copia di tutti gli atti che riguardavano i lavori comunali svolti dalla ditta Ricciardi. Atti che, puntualmente, ci sono stati negati dal primo cittadino poiché, secondo il suo modo di gestire la cosa pubblica, non ne avevamo diritto trattandosi per la maggior parte di atti risalenti a prima dell’inizio del nostro mandato. Non essendo serviti i richiami al rispetto delle regole da parte del Prefetto e da parte del Difensore Civico della Regione Basilicata, a cui ci siamo rivolti in prima battuta per far valere il nostro diritto d’accesso a qualsivoglia documento amministrativo, abbiamo perciò deciso di adire le vie legali. Ed è con grande soddisfazione – continua Caggianese – che abbiamo accolto, ora, la decisione del TAR a nostro favore. Vince la trasparenza e perde l’ostruzionismo inutile e, a tratti, addirittura patetico! Non si può pensare ancora oggi, di poter amministrare la cosa pubblica in sordina, di poter negare un diritto sacrosanto, che non è solo dei consiglieri comunali, ma di tutti i cittadini, come quello di accesso agli atti amministrativi; non si può pensare di non riconoscere il ruolo dei consiglieri, negando la convocazione del consiglio comunale, perché gli ordini del giorno proposti non hanno, a suo dire, carattere né di urgenza né di importanza; non si può continuare a ritardare (o a dimenticare) di pubblicare gli atti all’albo pretorio per motivazioni che non è dato sapere; non si possono continuare ad ignorare le numerose istanze che presentiamo a nome di cittadini che ci presentano continuamente criticità e problematiche, solo perché schierati dalla parte “sbagliata”. Il tempo del “Così è sempre stato!” è finito, e la sentenza del TAR, dopo le mancanze rilevate qualche mese fa anche dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, non è che l’ulteriore dimostrazione. Noi continueremo a batterci perché venga ripristinato il rispetto delle regole ed il rispetto del cittadino in quanto tale, senza i quali poter collaborare per cercare di (ri)costruire risulta praticamente impossibile! Intanto, ci auguriamo che questa sentenza sia il punto d’inizio per un prosieguo di mandato all’insegna del buon senso e che non rimanga, quindi, solo un monito circoscritto”.
Francesca Caggianese
consigliere comunale Savoia di Lucania