
Le denunce di furti negli esercizi commerciali in Basilicata hanno subito un incremento del 18,4% tra il 2011 ed il 2014, ultimo dato disponibile, passando dai 282 del 2011 ai 334 del 2014 (più 52). Ad evidenziarlo è un rapporto – basato sui dati Istat relativi alle denunce delle forze di polizia all’autorità giudiziaria – della Confesercenti che sottolinea come l’incremento percentuale da noi è superiore alla media nazionale (più 14,8%). E la situazione non sembra essere migliorata nemmeno nel 2015: il 54% dei negozianti segnala anche per l’anno appena concluso furti o rapine ad attività commerciali e pubblici esercizi nella propria area. L’allarme provocato a Potenza dai recenti episodi ai danni di due bar e ad un’altra attività commerciale nel giro di pochi giorni – commenta Prospero Cassino, presidente Confesercenti Potenza – rafforza la nostra iniziativa specie di ascolto della categoria. La percezione dei negozianti. L’aumento dell’attività criminale a danno dei negozi ha portato ad un netto peggioramento della sicurezza percepita. Quasi un commerciante su tre (il 31%) ritiene che la sua impresa negli ultimi dodici mesi sia stata più esposta ai rischi legati alla criminalità rispetto al 2014, mentre solo 1 su 10 si sente più al sicuro. I furti sono la tipologia di attacco criminale più temuto, segnalato da più della metà dei negozianti intervistati (55%). Secondariamente in sequenza troviamo: truffe (36%), rapine a mano armata (33%) e vandalismi (29%). “Il tema della sicurezza è una delle priorità tra gli imprenditori del commercio, in particolare per attività particolarmente esposte alla microcriminalità – continua la nota della Confesercenti . La crisi economica, l’emergenza migratoria e le dinamiche socio-politiche a queste legate hanno fatto tornare a crescere – dopo un periodo di calo – i reati a danni delle imprese, in primo luogo del commercio e del turismo. C’è l’esigenza di un maggior controllo del territorio, da garantire aumentando, e non tagliando, le risorse a disposizione delle forze dell’ordine. Soprattutto, però, dobbiamo porre rimedio ai buchi del sistema sul versante della Giustizia, a cominciare dall’effettività della pena e dai tempi della giustizia. Bisogna intervenire ulteriormente sul tema della recidività, colpendo con maggiore severità chi è delinquente abituale. Dobbiamo certamente anche risolvere il problema delle carceri, affrontandolo però seriamente e senza percorrere la strada semplice della riduzione della perseguibilità. Rendere più sicura l’attività dei titolari di esercizi commerciali – afferma ancora Cassino – è un impegno che ci deve vedere tutti insieme, dalle organizzazioni delle imprese alle forze istituzionali e dell’ordine, perché i segnali che sono venuti a Potenza e a Matera non vengano sottovalutati.