“L’aver fatto fuori l’opposizione deve aver innescato strane visioni al sindaco di Ruoti. Al punto che senza sapere neanche di cosa stia parlando invia note ai giornali spacciando verità giudiziarie che tali non sono”. E’ il commento di Franco Gentilesca, consigliere comunale di Ruoti decaduto, ma in attesa del pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale sul reintegro. “E già perchè quello che millanta Salinardi non è affatto il ricorso sulla mia decadenza dalla carica di consigliere comunale. Con buona pace sua e di quanti credono di poter governare senza controllori ed esponenti della minoranza, il ricorso al Tar sarà discusso solo nel prossimo mese di aprile. Nulla a che vedere dunque con l’incompatibilità ma anzi – sostiene Gentilesca – un argomento in più perchè sostiene che il sottoscritto abbia agito nella funzione di consigliere comunale (con i voti dei cittadini) e quindi non per meri interessi personali. Comprendo l’ansia da prestazione del sindaco nel voler mettere alla porta una delle poche voci critiche in Consiglio comunale e per nulla in linea con il suo modo di fare, ma ancora una volta ha confuso lucciole per lanterne spacciando una notizia falsa. Eco allora la necessità di fare un pò di chiarezza, anzitutto nei confronti dei cittadini. La sentenza del Tar – spiega Gentilesca – si è pronunciata in merito all’annullamento della delibera del 24.9.2015 con la quale la giunta comunale di Ruoti ha rideterminato la dotazione organica del’Ente. Nel dispositivo però i giudici amministrativi hanno sentenziato l’inammissibilità del ricorso per carenza di legittimazione ad agire. Il Tar spiega cioè che va esclusa la legittimazione dei consiglieri comunali ad impugnare in sede giurisdizionale un atto emesso da un organo dello stesso ente al quale appartiene ad eccezione dei profili che incidono negativamente sull’esercizio della carica di consigliere per ciò che attiene le funzioni e le prerogative. La legittimazione a ricorrere contro il Comune da parte di un consigliere è legittima solo qualora vengano in rilievo censure incidenti in via diretta sul suo diritto all’ufficio. In pratica il Tar – spiega ancora Gentilesca – con il suo giudizio amministrativo non è finalizzato a risolvere controversie tra organi dello stesso ente (sindaco, giunta e Consiglio comunale) ma a risolvere conflitti intersoggettivi. Considerazione che ovviamente rispettiamo ma che lascia l’amaro in bocca per assenza di margini per esercitare a 360 gradi l’ingrato compito di opposizione in un’Amministrazione come quella di Ruoti dove la trasparenza è la grande assente. Anche per questo – conclude Gentilesca – resto ancora in attesa di una risposta da parte degli enti preposti – Prefetto di Potenza in primis – per comprendere i reali contorni di una vicenda che ha del paradossale”.