Muro Lucano, un 8 Marzo particolare all’Unitre con “Trabocchetti di Corte” e Giovanna I d’Angiò

12832577_1002774729768714_8039154503896649800_nMartedì 8 Marzo 2016, Festa della Donna, l’Unitre di Muro Lucano ha organizzato nel salone della Società Operaia “Trabocchetti di corte”, “La regina Giovanna I d’Angiò tra storia, leggenda, teatro e prospettive psico-socio-criminologiche” è il sottotitolo dell’incontro molto partecipato. Giovanna d’Angiò, prima di essere barbaramente soffocata dal suo nemico Giovanni Durazzo, ha vissuto gli ultimi due anni della sua vita prigioniera nel castello di Muro Lucano. Rosanna Filomena, drammaturga, attrice e regista ne ha raccontato la vita con la scenografia di Nino Oriolo e le musiche del maestro Violante Angelo Raffaele. L’attrice con  un monologo in tre parti, dinamico, a volte ironico e con continui riferimenti alla condizione della donna oggi, ne ha ripercorso la vita. Giovanna, regina del Regno di Napoli fu una donna forte e controversa ; quattro mariti , due figli morti in tenera età , molti amanti e riuscì a tener testa a tutti quegli uomini che miravano a prendere il suo posto. Rosanna Filomena, corpo, tunica bianca, voce,mani,capelli rossi sul viso, padrona della parola, ha affascinato gli uomini e le donne presenti , che  con Giovanna D’Angiò si sono interrogati sul rapporto di coppia e l’emancipazione femminile. Lo spettacolo sulla  vita di Giovanna  è stato introdotto dalla presidente dell’Unitre Milena Nigro e dalla sociologa Maria Chiara Calò che ha raccontato la condizione della donna oggi nel mondo, partendo dal libro di Oriana Fallaci “Il sesso inutile. Viaggio intorno il mondo”. La Calò ha ricordato che in Italia l’anno scorso sono state 320 le donne uccise da compagni e familiari e quest’anno sono già 128. Ha ripercorso il difficile cammino di emancipazione delle donne e quanto ancora resta da fare per garantire uguali diritti e opportunità alle donne in tutto il mondo. Filomena Latronico, criminologa e studiosa della violenza di genere, ha sottolineato la necessità di “fare rete con le istituzioni per avere il coraggio di denunciare. La donna che trova la forza di andare dai carabinieri ha bisogno di essere sostenuta da persone amiche che non la fanno sentire in colpa per aver scelto l’uomo sbagliato”. Il dottor Gaetano Rivelli ha recitato “In piedi signori davanti a una donna e raccontato l’azione di sostegno a bambini e adolescenti figli di donne maltrattate e abusate”. Ogni storia ha la sua voce e ha bisogno di essere raccontata con la voce e la scrittura e deve essere ascoltata da persone sensibili, capaci di mettersi in gioco per cambiare le cose. Il rinfresco che ha concluso la serata ha consentito di riflettere sullo spettacolo e gli interventi degli esperti.                                     

Mario Coviello

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