Tra le regioni italiane che combattono il gioco d’azzardo, la Basilicata ha una storia del tutto particolare. Il 27 ottobre del 2014, il Consiglio Regionale, ha, infatti, approvato una legge sulle misure per il contrasto alla diffusione del GAP. Attraverso essa, venivano stabilite alcune misure per combattere un fenomeno che, nella Regione, sta dilagando sempre più. Tra queste le principali sono: l’istituzione dell’Osservatorio Regionale sulla dipendenza da gioco d’azzardo; l’obbligo di collaborazione tra Comuni e Asl per il sostegno e il recupero sociale dei soggetti vittima di Gap; la promozione di azioni fiscali per disincentivare il gioco d’azzardo presso le attività commerciali e per compensarne gli eventuali mancati guadagni; l’ obbligo di seguire Corsi di Formazione, predisposti dai Comuni in collaborazione con le associazioni di categoria, per il personale operante nelle sale da gioco e gli esercenti; la predisposizione di agevolazioni fiscali per gli esercizi commerciali che disattivano le slot machine; poteri ai Comuni di scegliere gli elementi architettonici, strutturali e dimensionali delle sale da gioco e delle relative pertinenze, oltre ad individuare altri luoghi sensibili in cui può non essere concessa l’autorizzazione all’installazione di sale da gioco. A queste norme, ne sé stata aggiunta un’altra nel febbraio di quest’anno che prevede quanto segue: dal prossimo dicembre le sale da gioco regionali non potranno essere installate “in un raggio non inferiore a cinquecento metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, oratori, impianti sportivi e centri giovanili, centri sociali o altri istituti frequentati principalmente da giovani o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale e, inoltre, strutture ricettive per categorie protette”. Una legge, però, per essere tale, deve essere applicata. A causa di ritardi burocratici, questo ancora avviene. La situazione della Basilicata, quindi, ha del paradossale ed è un peccato, perché il Gap è un fenomeno che si sta rivelando preoccupante per una regione di dimensioni ridotte. La Basilicata è la settima regione più piccola d’Italia per estensione (9.992 km²), ma ha un alto tasso di popolazione dedita al gioco d’azzardo. I Lucani generano un volume dio gioco, di 291.000 euro, solo per quel che riguarda le slot machine, ma non si fermano qui. Lotterie e Lotto sono tra le preferite dei giocatori con una spesa pro capite di 250 euro. In linea generale, i Basilischi preferiscono più i giochi legati al territorio che le nuove forme di gambling, tanto che, giochi come l’ippica e il bingo sono quasi del tutto ignorati, mentre, per le scommesse sportive, la spesa è di poco inferiore ai 40 euro annui a giocatore. (Fonte Slotsgratisonline.it e Legalita.net)