Il tour di Italia Unica nel Paese, iniziato il 2 aprile scorso, per fare il punto sulla situazione politica nazionale e locale, per affinare programmi e proposte in vista delle scadenze referendarie ed elettorali e per una riflessione ampia sul “Manifesto delle 100 città”, il documento promosso dagli amministratori di Italia Unica per il rilancio di un nuovo civismo, ha fatto tappa ieri in Basilicata. A Potenza l’incontro, alla presenza dei coordinatori regionale Pietro Sanchirico e cittadino Fabio Dapoto, è stato presieduto da Fabio Evangelisti della direzione nazionale che ha sottolineato come la buona politica (ri)parte dal territorio. Il nostro contributo a una nuova stagione civica – ha detto Evangelisti – è racchiuso nel “Manifesto delle 100 città” con il quale proponiamo un nuovo civismo che metta al centro non gli interessi di casta o di partito, ma quelli dei nostri concittadini. Pur condividendo le ragioni e le esigenze di una razionalizzazione della spesa pubblica e la necessaria ottimizzazione dei servizi offerti alle comunità locali, le forze politiche più rappresentative e quelle che hanno responsabilità primarie di Governo – è scritto nel Manifesto – devono capire che non si possono cancellare con un tratto di penna la storia, la cultura, le tradizioni, i campanili, le lingue e i dialetti. E nemmeno possono immaginare che questa possa essere la premessa per il risanamento e il rilancio dell’Italia. Anche perché non è l’eliminazione dei Comuni che fa risparmiare, anzi, ma l’accorpamento dei servizi con una razionalizzazione del personale dedicato. Meglio, quindi, l’alternativa delle gestioni associate (con ambito ottimale intorno ai 5.000 abitanti) per servizi quali: segreteria, ufficio tecnico, appalti ecc. Quanto al referendum del 17 aprile sulle trivelle in mare, Italia Unica, da vera forza liberale e democratica, sa bene che un referendum è questione di coscienza e di libertà, tanto più su un tema dove le sensibilità e le esperienze di contesto possono avere la loro influenza. Per queste ragioni, nel ribadire che il voto è la nostra vera indicazione di comportamento, la scelta sul come farlo è doverosamente del singolo cittadino. Evangelisti ha sostenuto che “i gravi avvenimenti politico-giudiziari che negli ultimi giorni hanno coinvolto il governo proprio sul tema ambientale, hanno caricato ulteriormente di attesa l’appuntamento referendario e distolto dalle vere ragioni dello stesso. E’ la riprova che quando mancano chiarezza e trasparenza nella comunicazione e nell’informazione, è più facile che trovino spazio confusione e polemiche”. “ Il nostro – ha aggiunto il dirigente nazionale di Italia Unica – è un accorato appello alle elettrici e agli elettori affinché sappiano tutti rendersi protagonisti attivi di quest’appuntamento con la più alta forma di democrazia diretta. La partecipazione, indipendentemente dalla decisione di votare SI’ oppure NO al complesso quesito, sarà importante di per sé! Meglio ancora se chi si recherà alle urne vorrà e potrà farlo in maniera informata e consapevole. Data la nostra posizione forte a favore del limite delle 12 miglia, la nostra posizione “ideologica” è a favore del SI, ma ci rendiamo conto che in parecchi casi l’estensione delle concessioni in essere potrebbe comportare proventi e occupazione importanti per le comunità che le ospitano con livelli di rischio considerabili accettabili. Giusto sentirsi liberi di scegliere secondo le proprie valutazioni”.