A seguito di indagini condotte da personale della Polizia di Stato di Potenza e dirette dalla Procura della Repubblica, in data odierna è stata data esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali di custodia cautelare in carcere, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza nei confronti di due soggetti, dimoranti in Castelvolturno (CE) e nel campo nomadi di Giugliano in Campania (NA), resisi entrambi responsabili, in concorso con altri complici (in corso di individuazione), di più ipotesi di furto aggravato. È stata data altresì esecuzione, in collaborazione con personale della Polizia di Stato della provincia di Napoli e del Reparto Prevenzione Crimine Basilicata e Campania, ad una serie di perquisizioni locali e personali (con la finalità di acquisire elementi utili all’individuazione degli altri complici) ed il sequestro di autovetture utilizzate per il compimento dei furti. L’ordinanza cautelare rappresenta l’epilogo di una complessa attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Potenza (estrapolazione di immagini dei filmati ripresi da telecamere installate nei pressi degli esercizi commerciali derubati, dichiarazioni di testimoni, riconoscimenti fotografici, individuazione delle auto in uso alla compagine criminale intestate formalmente a società di comodo, ecc.), compendiata nella richiesta di questa Procura, che ha consentito di delineare un quadro indiziario di indubbia gravità, estremamente preoccupante ed allarmante a carico degli indagati, avendo gli stessi posto in essere con estrema professionalità più furti in gioiellerie della provincia di Potenza, con una collaudata pianificazione di mezzi e risorse umane. L’indagine ha preso corpo a seguito dei gravi ed allarmanti episodi di furto pluriaggravati perpetrati nelle notti del 30 dicembre 2015 e del 29 gennaio 2016, con modalità estremamente professionali, ai danni di due gioiellerie del potentino. Un primo episodio avveniva appunto il 30 dicembre 2015 presso la gioielleria “Del VENTURA” di Picerno (Pz); altro in data 29 gennaio 2016 ai danni della gioielleria “PRINCESS” di Potenza, con la sottrazione di preziosi per un valore complessivo di circa Euro 150.000,00. La Squadra Mobile ricostruiva le diverse fasi, accertando che i malviventi, nel pomeriggio e nella serata del 28 gennaio 2016, dopo aver controllato l’obiettivo da colpire, calcolando vie di fuga, la presenza di eventuali sistemi d’allarme e i gioielli presenti all’interno del negozio, attendevano che la proprietaria chiudesse l’esercizio e la seguivano con una Ford Focus fino alla sua abitazione, di Potenza. Qui, al momento opportuno, entravano in casa della predetta e sottraevano dalla borsa le chiavi di apertura della gioielleria e un portafogli contenente circa 500,00 euro. Successivamente, nel percorso cittadino che li riconduceva in zona Gallitello (dov’è ubicata la gioielleria) rubavano le targhe ad un’autovettura parcheggiata in una zona immediatamente contigua a quella di residenza della vittima e le sovrapponevano, con fascette in plastica, a quelle di una Mercedes Classe “E 430” ripresa dalle telecamere all’esterno della gioielleria al momento del furto. I Malfattori aprivano quindi la serranda della gioielleria “PRINCESS” con le chiavi della proprietaria e, con gesti collaudati e professionali, in pochi minuti (circa 4) trafugavano preziosi per un valore di circa euro 100.000,00. Grazie alle indagini, la PG individuava la Ford FOCUS, risultata intestata a quella che è probabilmente una società di comodo con sede a Castelvolturno (proprietaria di mille autovetture). Anche gli utilizzatori venivano individuati, grazie ad un’attenta consultazione delle banche dati in uso alle forze di polizia ed attraverso una fruttuosa attività di osservazione. Emergeva infatti che il 7 novembre 2015, nel comune di Giugliano in Campania (NA), il veicolo era stato controllato con a bordo, fra gli altri, uno degli odierni arrestati, che risultava avere precedenti specifici, proprio in relazione ad altri furti commessi in varie città italiane. Veniva pure accertato che tra i veicoli intestati alla medesima società vi era una Mercedes dello stesso modello di quella utilizzata per il furto, di cui si è potuto successivamente appurare la presenza a Potenza proprio la notte del furto. All’identificazione dell’altro componente del gruppo di malviventi si è giunti attraverso la testimonianza di un dipendente di un negozio ubicato nelle vicinanze della gioielleria. Poi l’intuizione di acquisire anche gli atti relativi ad un precedente furto nel Comune di Picerno (Pz), commesso la notte del 30 dicembre 2015 ai danni della gioielleria “Del VENTURA”. I ladri, in quell’occasione, trafugavano preziosi per circa Euro 50.000,00. I due furti venivano messi in rapporto, anche comparando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della gioielleria, scoprendo che i malviventi avevano agito con le medesime modalità (travisati con tute, torce in bocca per illuminare l’interno dell’esercizio ed una borsa portadocumenti sotto la felpa di un correo). Ma più di tutto, dall’analisi attenta delle immagini registrate all’interno del negozio, emergeva chiaramente il volto di uno dei responsabili che, pur travisato, nel momento in cui si portava in bocca una torcia elettrica, mostrava il viso alle telecamere. Le modalità operative risultavano identiche al furto della gioielleria di Potenza. Ai fini dell’adozione delle misure cautelari, ad essere evidenziate sono state la capacità organizzativa e l’estrema professionalità che hanno connotato le condotte delittuose (perpetrate a distanza di un mese), nonché le modalità estremamente insidiose del furto ai danni della gioielleria PRINCESS, dove i malviventi non esitavano ad entrare di sera nell’abitazione della proprietaria per trafugare le chiavi del negozio, con tutti i pericoli che una tale condotta comporta anche per l’incolumità fisica delle persone. All’esito delle perquisizioni sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro diversi appunti contenenti indicazioni di oreficerie di città italiane, documenti, materiale vario impiegato per i furti, e somme di denaro. Le indagini proseguono per accertare il ruolo e l’identità degli altri complici.
Fonte: Ufficio Stampa Basilicata