Basilicata, la Federconsumatori continua nelle iniziativa di lotta alla contraffazione

CatturaDopo la giornata di sensibilizzazione alla lotta alla contraffazione che si è svolta il 2 luglio a Potenza presso il Parco dell’Europa Unita, la Federconsumatori Basilicata intende dare continuità all’impegno preso con l’adesione al Progetto “Io Sono Originale”, iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, fornendo al consumatore una mappa dei rischi della filiera del falso. L’impatto di questo sommerso su salute pubblica, legalità e economia derivanti da questo fenomeno costituisce un furto al Paese da 6,9 miliardi l’anno, un grande giro d’affari perché la contraffazione abbraccia gli ambiti più disparati, non solo beni di lusso, ma anche beni necessari come farmaci e prodotti alimentari. Ma il consumatore ha armi adeguate per difendersi da questo fenomeno e nel mercato del falso può giocare un ruolo da protagonista? Sicuramente sì. Avere comportamenti responsabili quando si acquista, vuol dire contribuire ad abbassare il PIL dell’industria del falso, a restituire posti di lavoro sicuri ai cittadini e imposte allo Stato. Ma non solo… significa anche evitare di incappare direttamente in procedimenti penali a proprio carico con esiti e costi tutt’altro che “scontati”!  Ci riferiamo alla possibilità per il cittadino-consumatore che acquista prodotti contraffatti di vedersi tratto in giudizio per i reati di ricettazione o di incauto acquisto, di cui rispettivamente agli artt. 648 e 712 del codice penale, sanzionati con pesanti pene pecuniarie e restrittive della libertà personale. Il discrimine tra le due fattispecie è la consapevolezza nel consumatore della provenienza delittuosa o meno del bene acquistato, e si badi bene, l’elemento soggettivo della mancata consapevolezza della provenienza delittuosa del bene è un dato che sfugge alle logiche del favor consumatoris del Codice del Consumo, quindi affatto presunto in capo al cittadino che pone in essere comportamenti a rischio e che va provato volta per volta in giudizi lunghi, costosi e faticosi. Per giurisprudenza della Corte di Cassazione, la condotta dolosa costituisce ricettazione, mentre quella colposa integra gli estremi dell’incauto acquisto. Infatti, secondo i principi generali, la configurazione del reato ex art. 648 c.p. pretende la consapevolezza dell’origine dei beni acquistati. Di conseguenza la fattispecie contravvenzionale meno grave ex art. 712 c.p. rimprovera il mancato riscontro del sospetto, ossia incrimina la negligenza del soggetto attivo che non ha accertato, prima dell’acquisto, la provenienza illecita del bene. Non sono pochi i rischi e le controindicazioni che derivano da comportamenti più o meno consapevoli. Oltre ai danni che possono essere percepiti come più lontani, ma non meno gravi, dall’utente finale, vedi il danno all’economia e alla fede pubblica, ci sono aspetti penalistici che il nostro ordinamento persegue che entrano a gamba tesa nella vita del cittadino e lo colpiscono direttamente. Del resto in molti casi il consumatore ha la possibilità di riconoscere il prodotto falso, per cui vale sempre la pena fare acquisti diligenti stando attenti a marchi ed etichette, a prezzi troppo bassi e a luoghi di acquisto a dir poco inconsueti… e se tutto questo non dovesse bastare, vi invitiamo a denunciare prontamente alle autorità competenti la vendita di prodotti falsi.

Avv. Giovanna Milano
Federconsumatori Basilicata

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