UNA donna entra con la testa bassa in uno dei tanti sportelli di assistenza consumatori presenti in Basilicata. Appartiene alla categoria dei «consumatori fragili». Una parola delicata per indicare chi non riesce a pagare le bollette. Anche nella terra del petrolio il loro numero sta crescendo in maniera esponenziale, tanto che la Lega Consumatori lucana nelle prossime settimane avvierà un’iniziativa di consulenza gratuita finalizzata al binomio consumo intelligente – risparmio. Per semplificare si potrebbe dire che i «consumatori fragili» sono una sotto-categoria dei «nuovi poveri» ormai digeriti dal lessico quotidiano e censiti di anno in anno da Istat. Secondo i dati resi noti l’altro ieri dall’Istituto nazionale di statistica, nel 2015 le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta, invece, sono pari a un milione e 582mila, vale a dire 4 milioni e 598mila individui, il numero più alto dal 2005 a oggi. In Basilicata l’indice di povertà – al netto delle tecnicalità che spesso neanche i giornali riescono a spiegare – è pari a 25, ovvero 4,6 punti in più rispetto alla media del Mezzogiorno (20,4), e colloca la regione al terzultimo posto. Ma dietro a numeri asettici ci sono storie di vita quotidiana come quelle dei «consumatori fragili», appunto, o dei cassintegrati per cui anche la precedente condizione di capifamiglia di un nucleo monoreddito sembra un Eden che non tornerà più, degli anziani che, a sorpresa, stanno perdendo il loro ruolo di “welfare domestico” a vantaggio prima dei nipoti, adesso anche dei figli. Giambattista Mazzei, presidente di Lega Consumatori Basilicata, ci mostra il suo «termometro». Segnala la febbre quotidiana di chi perde la dignità e si rivolge agli sportelli a difesa dei consumatori. Una mappatura continua che si affianca alla meritoria attività di soggetti come la Caritas che sostengono materialmente gli indigenti o gli «incapienti», altro termine brutale ma efficace. Quello della Lega Consumatori è un campione non indifferente, forte com’è delle sue “antenne” da Matera a Muro Lucano, da Sant’Arcangelo a Bernalda e Pomarico. «Il nostro è un osservatorio costante – spiega Mazzei – e al momento del sostegno ci piace affiancare quello dell’informazione. Di recente abbiamo discusso ad esempio di “Come la crisi ha cambiato i nostri consumi”». Esiste un identikit del soggetto a rischio povertà che si avvicina alla Lega per chiedere aiuto? «Certo, e il boom delle famiglie a rischio ha aumentato la casistica. Figure che pagano la crisi delle aziende: mariti senza lavoro o in mobilità o in cassa integrazione… In questo deserto, misure come i bonus gas sono una goccia, benché misera. Sempre più gente viene a informarsi, ogni forma di possibile risparmio viene presa in considerazione». La proposta-Berlinguer di Zona Frana energetica sposata da oltre 100 Comuni potrebbe essere una via d’uscita. «Un pannicello caldo, ma risolverebbe qualcosa. Come un reddito che sia davvero di dignità, ovvero di formazione e reinserimento al lavoro e non puro assistenzialismo, quasi elemosina». E qui entriamo in un altro terreno minato, quello delle «platee» di povertà e precariato esistenziale alimentato da politica e istituzioni, tra ritardi e promesse. Agli sportelli della Lega Consumatori Basilicata si affacciano anche i Copes, quelli che riempiono sacche di povertà nel campo della forestazione, i lavoratori delle Vie Blu: tutte sigle e vertenze dietro alle quali ci sono altre micro-storie. L’identikit? «Spesso vengono a parlare con noi le mogli o i figli». Volti che raccontano il fallimento di «interventi che non hanno consentito di uscire fuori dal disagio. Ma anche tanti anziani». Ed è così che il disagio si moltiplica. ANTEZZA (PD) «Dopo gli anni dei tagli ai fondi destinati al sociale, si inverte la rotta grazie al governo Renzi: è stata compiuta una scelta di straordinaria importanza, e per la prima volta un piano nazionale strutturale contro la povertà, un piano che da subito stanzia 750 milioni di euro per il 2016 e oltre un miliardo all’anno a partire dal 2017»: commentando l’approvazione del ddl sul contrasto alla povertà, la deputata lucana del Pd, Maria Antezza, spiega che «i beneficiari del sostegno saranno prioritariamente le famiglie con minori o con persone disabili gravi, persone con più di 55 anni rimaste senza lavoro e donne in stato di gravidanza, in povertà assoluta».
Fonte: Eugenio Furia sul “Quotidiano del Sud”