Quasi il trenta per cento delle abitazioni della Basilicata sono vuote a causa dell’emigrazione e dello spopolamento. È il risultato di una recente indagine di Solo affitti, franchising specializzato negli affitti immobiliari per case, appartamenti, negozi, ville, monolocali e bilocali. A livello nazionale le case vuote sono oltre 7 milioni: più di un’abitazione su cinque è priva di inquilini, pari al 22,5% del totale per 7.038.000 unità. Al top della classifica ci sono Valle d’Aosta e Liguria, soprattutto per l’effetto dovuto alla presenza di numerose «seconde case». L’effetto emigrazione, invece, si fa sentire forte in Basilicata, con una percentuale del 29,4%, per un totale di 94.809 case sfitte. L’allarme spopolazione, del resto, era stato già lanciato nei mesi scorsi da Legambiente ed Anci in occasione della XIII edizione di «Voler bene all’Italia», la festa dei piccoli comuni: in Basilicata sono 101 i paesi lucani che soffrono di un disagio insediativo e che, di conseguenza, contribuiscono ad alimentare il lungo elenco delle seconde e terze case lasciate vuote. E anche nello stesso capoluogo di regione, guardandosi un po’ attorno, non è difficile trovare case private rimaste vuote, in attesa di un affittuario che non arriva, e altre divenute addirittura dei ruderi fatiscenti. E questo nonostante il fatto che, sempre secondo le indagini periodicamente svolte da Solo Affitti, Potenza sia la città con gli affitti più economici d’Italia. Infatti, in controtendenza rispetto al trend nazionale, a Potenza i canoni di locazione erano ancora in calo (-5%) nel 2015 e il prezzo medio per la locazione nel capoluogo lo scorso anno si attestava sulle 379 euro al mese, a fronte di una media nazionale che supera i 500 euro mensili. Ma la crisi economica ed il progressivo spopolamento rendono poco appetibili le case a Potenza e negli altri comuni della Basilicata, nonostante i prezzi «stracciati». Un enorme patrimonio inutilizzato che, secondo Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti, potrebbe «soddisfare il fabbisogno abitativo e far rivivere i piccoli e medi centri storici del nostro Paese». Per Solo affitti occorre un progetto governativo chiaro sulla casa e sulle locazioni attraverso agevolazioni fiscali per proprietari e inquilini, come avviene in tanti altri Paesi europei». Nel frattempo, in Basilicata, alcuni Comuni stanno provando a rivitalizzare i borghi e recuperare il patrimonio abitativo attraverso singole iniziative. oltre al caso di Castelsaraceno, di cui riferiamo a parte, da segnalare, ad esempio, e il Comune di Latronico, per valorizzare il patrimonio ha dato vita al progetto «La Tua Casa a Latronico»: il progetto vuole offrire la possibilità al turista di considerare l’acquisto o l’affitto di un immobile, oppure dare la possibilità ai residenti di sfruttare internet per mettere in evidenza il proprio immobile, il tutto con l’intento di far diventare Latronico uno snodo centrale di tutto ciò e divenire «La città del benessere». Anche a Marsico Nuovo è stato promosso un progetto di albergo diffuso per il recupero di unità abitative in disuso, che prevede a regime la realizzazione di circa settanta camere in circa quindici dimore, in prevalenza in immobili di notevole valore architettonico. A Melfi, invece, dove il pericolo spopolamento è scongiurato dalla presenza del colosso Fca, l’amministrazione comunale, per consolidare le nuove presenze in città, ha varato un pacchetto di incentivi fiscali ed economici con azioni di sostegno alla residenzialità e contributi in arrivo per le nuove imprese e per la riqualificazione energetica degli edifici: tassazione bassissima per Imu e Tasi per i proprietari che affitteranno le proprie abitazioni ai neo assunti lavorati della Fiat. E per quanti vorranno stabilirsi a Melfi contributi in arrivo sugli oneri Tari per 3 anni.
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