Picerno, dopo il sequestro dell’impianto a biogas cittadini e comitato “Boscotrecase” vogliono vederci chiaro

1Il Comitato Boscotrecase combatte da sei anni, sono sei anni che lottiamo contro questo impianto. Ci siamo rivolti a tutti: Ambientalisti, istituzioni, forze dell’ordine, politica, politici. Alla Finanza proprio non ci avevamo pensato. Ma meglio così perchè quasi tutti quelli a cui ci siamo rivolti ci hanno tradito! Giovedì in tarda mattinata, invece, è corsa voce che la Finanza stava sequestrando la centrale a biogas. Siamo grati agli uomini delle fiamme gialle, che a differenza di altre forze dell’ordine hanno dimostrato di indossare la loro divisa con dignità ed onore e di essere al servizio della Nazione. Le forze dello stato a cui ci eravamo rivolti noi si sono rivelate talvolta complici e conniventi. Quando il Comitato Boscotrecase ha presentato denunce o esposti non hanno fatto altro che indagare sul comitato e sui suoi componenti. Dimostrazione di asservimento a certi poteri e tradimento dei valori della Democrazia che sono alla base della nostra società. Abbiamo segnalato ai vigili, al sindaco, ed altre autorità il via vai di camion da e per la centrale. Silenzio, risatine, minacce, talvolta nemmeno velate sono provenute finanche da uomini dello stato. Contadini denunciati per un pollaio di tavole, altri minacciati di essere denunciati. Altri ancora quasi perseguitati. Quello che molti saccenti non hanno afferrato è la frustrante sensazione di impotenza che si prova rispettando le regole. Si subisce la mafiosità da un lato e la complicità di taluni organi dello stato dall’altra. Ora però abbiamo delle domande. Lo chiederemo al Sig. Prefetto, che va dato atto è stata una delle poche autorità che ci ha trattati in maniera imparziale e da cittadini. Lo chiederemo al Sindaco. Ma lo chiederemo soprattutto anche dall’Autorità Giudiziaria:

1) Perché non si fa rispettare la sentenza del TAR chiudendo e demolendo un opificio abusivo? Perché sindaco e Ufficio Tecnico Comunale (UTC) non hanno fatto rispettare l’ordinanza 36 con cui si vietava utilizzo di biomasse esterne? Perché se una recente ordinanza di chiusura emessa dal sindaco imponeva lo spegnimento al massimo entro il 24 luglio 2016 era ancora in funzione?
2) Perché in zona agricola si è autorizzato un opificio così grande e non avente le caratteristiche di agricolo?
3) Perché nessuno alla Regione crede di dover rispondere per aver autorizzato un’iter carente in ogni sua parte nonostante dal 2012 il comitato Boscotrecase lo avesse segnalato punto per punto e per iscritto?
4) Perché le forze dell’Ordine interpellate dai cittadini si sono limitate a ”fare spallucce” se non addirittura a inquisire gli appartenenti al Comitato?
5) Il personale della Polizia Municipale quali conseguenze subirà per aver tradito il proprio mandato? Li ritroveremo in divisa a difendere chi fa soprusi?
6) Adesso che la centrale si sta arrestando il sindaco quali altre scuse accamperà per NON applicare la sentenza del TAR e imporre il ripristino dei luoghi come impone la legge?
7) Perché il GIP sostiene che la centrale poteva utilizzare anche biomasse esterne? Il titolo autorizzativo recita testualmente: “utilizzare, per l’alimentazione dell’impianto,esclusivamente biomasse aziendali” Lo prevede la determina dirigenziale dell’Ufficio Ambiente della Regione Basilicata nr 43 del 26 gennaio 2012 al punto 6 della pagina 3. Questa ordinanza è il titolo autorizzativo che ha permesso la realizzazione dell’impianto e il suo funzionamento fin quando la sentenza del TAR 160/2016 l’ha revocata. Esistono inoltre ordinanze del sindaco che la riprendono e ne ribadiscono i contenuti. Perché il GIP sostiene il contrario?
8) Perché l’Ufficio Tecnico comunale ha autorizzato supinamente la realizzazione di quell’opera senza verificarne la fattibilità?
9) Chi restituirà alla normale utenza la percorribilità della strada Boscotrecase danneggiata dai camion da e per la centrale?
10) Cosa ha verificato l’Ufficio Ambiente della Provincia, e perché le verifiche hanno assunto caratteristiche accomodanti?
11) Perché nella nostra Regione gli uffici che rilasciano autorizzazioni sono così comprensivi per alcuni e così fiscali per altri? Si indagherà in maniera approfondita anche su quelle persone che hanno benevolmente “chiuso un occhio”?
12) Cosa c’entra e in che maniera ha influito la politica in tutti questi affari intrisi di illegalità?
E’ stata per tutti noi un’esperienza drammatica. Ancora sabato 27 pomeriggio e domenica mattina 28 agosto, queste persone infischiandosene di quanto successo hanno nuovamente irrigato i campi a valle della centrale con un liquido nauseabondo che ha appestato la contrada. Gli abitanti sono esasperati ed esasperante è l’atteggiamento arrogante di certi personaggi e di chi dovrebbe da essi difenderci. Secondo la stampa martedì 30 agosto si dovrebbe tenere l’udienza dinanzi al Tribunale del Riesame con la verifica del ricorso della Procura. E’ ovvio che i cittadini fanno il tifo per la procura e per i 14 arresti richiesti. Alla fine dei conti si chiede di vedere riconosciute le giuste ragioni. Con atti che la legge prevede. Stamane 28 agosto all’interno della centrale gran movimento di materiale. E di persone… Gli avvocati del Comitato Boscotrecase Picerno sono al lavoro per chiedere Giustizia alle autorità civili, giudiziarie ed amministrative nei modi che ci hanno sempre contraddistinto, e cioè nell’assoluto e totale rispetto della legge! Il comitato Boscotrecase si costituirà parte civile nell’istituendo processo penale. Noi non molleremo mai! Vogliamo i responsabili di questo scempio e li cercheremo all’interno degli Uffici Pubblici. Non credano i colpevoli di essere in grado di farla franca! Né di salvarsi il sedere andando in pensione! Hanno tradito quelle persone che la Costituzione chiama “POPOLO” e a cui, a norma del primo articolo della Costituzione della Repubblica Italiana, appartiene la sovranità. Bene, noi la nostra sovranità l’abbiamo sempre esercitata e continueremo ad esercitarla!

Comunicato stampa a firma del
COMITATO BOSCOTRECASE

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