Sul futuro del commercio ambulante in Basilicata non pesa come un macigno solo la “Direttiva Bolkestein” che introduce la liberalizzazione dei posti-ambulanti ma anche la presenza sempre più forte di abusivi e di ambulanti stranieri. Lo evidenzia Confcommercio Imprese Italia Potenza riferendo che, secondo i dati di Unioncamere, al primo semestre 2016 le imprese attive in regione sono 1.092 di cui il 40,3% (440 imprese) sono straniere. Si impone pertanto la necessità – è scritto nella nota – di mettere i Comuni lucani nella condizione di affrontare il rinnovo delle concessioni per l’esercizio del commercio su aree pubbliche nei mercati e nelle fiere con un quadro normativo finalmente chiaro e che depotenzia la tanto temuta “Direttiva Bolkestein”, uno degli esempi di quella Europa burocratica e priva del contatto con la realtà che tanti danni sta causando al commercio ambulante e locale. Nello specifico, ad essere contestata dagli operatori aderenti alla Fiva-Confcommercio, è il fatto che la direttiva non distingue e, soprattutto, nello specifico, non tiene conto della specificità dell’esperienza italiana. Di qui la sollecitazione della Fiva, come sta avvenendo in tutt’Italia, dell’impegno della nostra Regione perché si faccia promotrice di un progetto di legge statale per chiedere che gli ambulanti siano stralciati dall’applicazione della Bolkestein perché –evidenzia la nota – siamo gli unici ad avere i mercati rionali, sinonimo di vivibilità delle nostre città e dei nostri paesi e formidabile presidio contro il degrado e la desertificazione. Il nostro obiettivo- spiega il presidente Fausto De Mare- è quello di arrivare preparati e senza affanni a maggio 2017. Inoltre chiediamo alla Regione di legiferare in fretta in materia così da consentire a tutti, Comuni ed ambulanti in primis, di metabolizzare i cambiamenti determinati dalla cosiddetta direttiva Bolkestein, adottando con sollecitudine, attraverso una delibera di giunta, i contenuti dell’intesa Stato-Regioni orientata a determinare criteri omogenei per il rinnovo delle concessioni del commercio sulle aree pubbliche indispensabili per scongiurare difformità di applicazione della nuova normativa. La vicinanza di questo settore a noi di Confcommercio – dice ancora De Mare – dimostra quanto è stato importante e determinante il nostro apporto per dare un futuro alle Imprese di un settore che senza il nostro intervento rischiava di veder cessare l’indispensabile continuità di attività attraverso i meccanismi voluti dalle norme della direttiva europea che poteva smembrare il settore. Il nostro impegno con la Fiva Nazionale – continua – proseguirà per mettere in sicurezza il settore ed a garantire continuità di lavoro ai commercianti dei mercati e delle fiere. Le garanzie di continuità per gli operatori ambulanti arriveranno attraverso i bandi dei Comuni che entro il maggio prossimo anno devono definire i posteggi per dodici anni e i concessionari non rischieranno di perdere la priorità e quindi il costo degli investimenti fatti.