VIGGIANO – Lo stop forzato che ha interessato il Cova di Viggiano nel recente passato ha, giocoforza, portato in dote una vasta attenzione sul tema da parte di stampa ed opinione pubblica e, contestualmente, ha innescato un vortice di domande, recriminazioni, riflessioni e strascichi dialettici. Da più parti si conviene nel ritenere che quanto successo, paradossalmente, possa rappresentare un monito per operare un’analisi attenta ed accurata su cosa ha rappresentato l’attività estrattiva finora e sulle aspirazioni future che la Valle deve darsi su questa delicata ma fondamentale tematica. Molto attivo, come sempre, in questo senso, il Comitato Un Patto per la Val d’Agri che ribadisce quanto sia l’attività estrattiva sia una risorsa da sfruttare in maniera costruttiva, non un tema da affrontare con argomentazioni strumentali e distruttive’. ‘In questi mesi passati, in cui le nostre preoccupazioni per ambiente salute e lavoro hanno toccato il loro apice, – dicono dal Comitato – si è anche preso coscienza della importanza strategica delle attività estrattive, che da 20 anni coinvolgono la nostra Valle, dalle quali abbiamo preso “tanto” ma forse sfruttato poco in termini di capacità di saper guardare al futuro della nostra Valle e delle nostre future generazioni. Bisognerebbe iniziare a guardare alle estrazioni petrolifere come un’ opportunità e non come una condanna, a profondere il nostro sforzo non solo per porre interrogativi leciti ma anche per ricercare risposte certe che consegnino tranquillità ai nostri concittadini su tematiche di stringente rilevanza, come la salute pubblica e la tutela dell’ambiente, senza limitarsi a semplici e banali speculazioni di sorta. A tal proposito – continua il Comitato Un Patto per la Val d’Agri – siamo convinti che Eni, Regione Basilicata, Ministero dello Sviluppo Economico ed Arpab (grazie al nuovo piano di riassetto organizzativo), ognuno per la sua parte, manterranno fede agli impegni assunti e sapranno preservare le nostre meravigliose terre e la qualità della salute pubblica delle sue genti. Il nostro desiderio è che la nostra Valle rappresenti per chi ci guarda da fuori un fiore all’occhiello della Basilicata, un incubatore di risorse dove sappiano convivere progresso e tradizione, sviluppo e conservazione, attività industriale e proposta turistico-enogastronimica di eccellenza. Se vogliamo aspirare ed ambire ad un futuro roseo dobbiamo avere la capacità di proiettarci sull’oltre, di valorizzare le nostre risorse in prospettiva futura, consegnando alle future generazioni strumenti adeguati in termini di sviluppo sostenibile. Diversamente ci condanneremmo alla dannazione eterna, ad un processo di regressione inevitabile con un depauperamento sociale e demografico che sta già interessando molte realtà valdagrine. Ecco perché invitiamo tutti i nostri concittadini ad uno sforzo concettuale, affinchè considerino le nostre ingenti risorse come un’occasione di rilancio futuro e non soltanto di ordinario ed infruttuoso sostentamento presente. Il nostro imperativo è questo: ripensare le risorse, il loro utilizzo, le loro finalità, sempre nel rispetto della salvaguardia ambientale e della salute pubblica. Porteremo avanti questa battaglia, senza soste né esitazioni, e siamo aperti ai contributi, anche critici, di tutti.’
Comitato
Un Patto per la Val d’Agri