Sono 6 mila le imprese attive nei comuni della provincia di Potenza più soggetti a terremoti. Tra i primi comuni per fatturato figura Melfi con quasi due miliardi di euro, seguito da Potenza con oltre un miliardo. Tra i comuni minori ma con maggiore crescita di imprese in cinque anni c’è Viggiano con più 17%. Lo riferisce Confcommercio Imprese Italia Potenza che ha rielaborato su scala provinciale un rapporto diffuso dalla Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al secondo trimestre 2016 presenti nelle zone sismiche, livello 1, secondo la classificazione sismica al 2015 della Protezione Civile. Sono dati – commenta Fausto De Mare, presidente Confcommercio – che vanno analizzati con attenzione e che richiedono lo stesso impegno che negli ultimi tempi, dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia, si registra in materia di prevenzione e in particolare di adeguamento antisismico del patrimonio immobiliare privato e pubblico. Se nel dato di Melfi che diventa con Messina il primo comune di area sismica 1 per fatturato pesa naturalmente l’attività Fca, a Potenza città invece sono complessivamente 5.545 le imprese di cui per almeno due terzi piccole e medie, a Rionero sono 959, ad Avigliano sono 887, a Tito 754 sino ai 68 di Castelgrande e agli 82 di Castelsaraceno. Una rete – si legge nella nota – di piccole imprese, individuali, familiari di ogni comparto e diffuse sul territorio che necessitano di interventi di adeguamenti per quel patrimonio immobiliare che non è stato interessato da lavori “significativi” dopo il sisma del 1980 specie nei casi di immobili che risalgono a prima degli anni sessanta e comunque di programmi ulteriori di indagine sulle conseguenze di fenomeni sismici e di dissesto del suolo, tra l’altro in provincia di Potenza molto frequenti. E’ una problematica complessa che come riferisce il rapporto della Camera di Commercio di Milano riguarda il 5% dei circa 5 milioni di imprese italiane con 439 mila addetti, il 3% del totale nazionale e un fatturato da 26 miliardi. Economia in ripresa, con circa 1.000 imprese in più un anno grazie al turismo. L’economia di queste aree è aumentata nell’ultimo anno di circa mille imprese, +0,4% rispetto al +0,2% in Italia. In crescita anche gli addetti, + 5% dai 418 mila di un anno fa. Primi comuni per numero di imprese nelle aree più soggette a terremoto sono: Messina con quasi 14 mila, Reggio Calabria con circa 13 mila, Cosenza, Lamezia Terme e Potenza con 6 mila, Benevento e Foligno con circa 5 mila. Primi comuni per fatturato: Messina e Melfi con quasi due miliardi, Benevento, Osoppo, Foligno e Potenza con oltre un miliardo. Tra i Comuni con maggiore crescita di imprese in cinque anni: Reggio Calabria con 600 imprese in più, Lamezia Terme e Rende con 400. Tra quelli meno grandi: Viggiano (+17%), Pozzilli e Zumpano (+12%), Falconara Albanese e Pedace (+20%). Confcommercio rinnova la sollecitazione a tenere in considerazione tutti questi aspetti per i piani comunali, intercomunali e regionale di Protezione Civile in fase di adeguamento.